Con l’Euro una svalutazione della Lira di almeno il 50% mentre gli stipendi sono rimasti al palo ed i prezzi sono saliti alle stelle
Ecco come resuscitare la Lira a circuito interno e lasciando l’Euro per l’import, export e turismo
di Roberto Casalena
Altro che Euro! La Lira, infatti potrebbe essere resuscitata e solo a circuito Nazionale . D’altronde Prodi si gode le varie pensioni con il Placet dei compagni di merenda e che lo vollero al Governo con l’intento di affossare l’Italia. Un tecnocrate a braccetto con i poteri forti, o forse occulti. Ed i beoti italiani abboccarono all’amo della Sinistra ed ora ne stiamo pagando le scellerate nefaste conseguenze. La Lira era suscettibile di svalutazione e ciò rappresentava una importante leva per la competizione, cioè soprattutto export e turismo. Ora, invece, siamo ancorati ad un Euro forte ma che avvantaggia soprattutto i Paesi europei con meno debito. Inoltre lo Stato non può più acquisire imprese, ed ormai in Italia rimangono alcune società già esistenti in alcuni settori strategici, controllate dalla Cassa Depositi e Prestiti. Fatto è che molte imprese del Bel paese sono finite in mani straniere, godendo anche di finanziamenti pubblici, e che poi quando hanno deciso di chiudere hanno lasciato sul lastrico migliaia di lavoratori, e la storia continua. E così tanto per citare casi eclatanti (Ilva e Alitalia), lo Stato si ritrova con mani e piedi legati in base alle normative europee. Poi, ci sono i Cinesi, che hanno già acquisito diverse attività imprenditoriali, ad iniziare da alcuni porti, essenziali per il trasporto merci, e quindi per l’export, mentre la finanza Usa resta alla finestra in attesa che vengano varate le tante agognate riforme. Ed inoltre, l’Italia si ritrova con un sistema bancario inefficiente che durante il periodo delle chiusure dovute al Covid, hanno erogato pochi denari, soprattutto alla marea dei piccoli imprenditori, nonostante la garanzia dello Stato e ciò perchè gli istituti di credito sono i primi a non fidarsi proprio del Pubblico. Comunque è bene ricordare che nel 1995 l’Italia era il Paese con la più alta percentuale di risparmio sul reddito (16,2%), mentre nel 2018 è scesa al 2,5%. Infine, l’Italia nel 1994 era la quarta potenza economica mondiale. Si calcola che stare dentro la Ue e l’Euro ci costa 400mld all’anno di mancato PIL. In compenso nelle scuole si insegna che la Ue è il paradiso terrestre mentre l’Euro la moneta degli Dei. Intanto la Germania dal primo Luglio abbassa l’IVA dal 19 al 7% per rilanciare i consumi. E l’Italia che fa? Insomma, una bella frittata indigesta per tutta l’economia, che arranca e vive guardando al giorno dopo, senza progetti di lungo respiro. Ed il deficit continua a salire mentre i nostri Governi passati e l’attuale non pensano a come ridurlo. Ed ora c’è solo da augurarsi che quando si andrà finalmente a votare, la musica cambi, perchè con la Sinistra e ciò che rimarrà dell’M5s, l’Italia sarebbe finita.