Assicurazioni e banche, le trappole online
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Assicurazioni e banche sempre nel mirino. L’Ivas (ex Isvap) sta mettendo sotto la lente di ingrandimento i siti online dove appaiono le varie offerte assicurative. Perché? I siti, non rilevano qual’è il monitoraggio delle assicurazioni riportate sul totale. In parole povere significa che potrebbe mancare, volontariamente, l’esclusione di assicurazioni che offrono tariffe più basse, cioè più competitive. A quanto ci risulta,infatti, l’Ivas dovrebbe chiedere ai vari siti che monitorano le tariffe delle compagnie assicurative, di scrivere quante sono rispetto al totale. E per quanto riguarda le banche, sia i siti sui mutui, che quelli sui tassi di interesse applicati (pattichiari.it, dell’Abi, sia soldi.it), non indicano quante siano gli istituti rappresentate, rispetto al totale. Per sapere la realtà dei tassi applicati su mutui e prestiti, la cosa migliore da fare sarebbe farsi un giro tra una decina di banche, ed informarsi sulle varie offerte, per poi compararle. Ma nella maggior parte dei casi, i clienti si affidano alla banca di cui sono correntisti, senza cercare di individuare quale sia quella che applica interessi (attivi e passivi) più vantaggiosi. Ed ecco perché ancora oggi la concorrenza bancaria non decolla. Il cliente non soppesa come dovrebbe, e non riesce a cambiare istituto di credito. Se tutti si informassero, e poi cambiassero, le banche sarebbero costrette a combattersi a colpi di vera concorrenza. Si dice da tempo immemorabile che esista un «cartello»bancario, cioè che le banche si mettano d’accordo sui tassi da applicare. Vero o falso che sia, le differenze sono irrisorie, e cosa vuol dire? Che la concorrenza è molto modesta. Tra l’altro, ormai sono troppi i giovani direttori di filiale che non hanno una laurea, tanto è che sono diventati solo passacarte per le direzioni centrali. Insomma al richiedente un prestito non viene riconosciuto, e al tempo stesso una veloce chiacchierata non chiarisce affatto i troppi aspetti spesso sottintesi. Altrimenti come spiegare tutte le grandi sofferenze del sistema bancario ( oltre 200 miliardi)
di Roberto Casalena