IL “ DECRETO RILANCIO “,UN MILIARDO ALLA SCUOLA E TRE AL BUCO NERO DI ALITALIA
“ Testo-mostre” per l’on.le Simone Baldelli; “ solita pioggia di bonus e mancette” per Paolo Trancassini, componemte Commissione Bilancio
Di Angelo Pennacchioni
Non c’è pace né luce per il Decreto Rilancio.La Commissione Bilancio della Camera dei deputati è stata riconvocata in tutta fretta “…perché all’ultimo momento ci si è accorti d’aver sbagliato i conti ed anche il nome trionfale prescelto non è più azzeccato, ironizza Paolo Trancassini in Commissione per FdI ed anche sindaco di Leonessa che aggiunge: “…Dopo il flop del Cura Italia era meglio chiamarlo Dl ritardo, anche per questa volta il rilancio è rimandato al prossimo decreto…mentre ci si è resi conto che mancava la copertura ad alcune norme sul Mezzogiorno…..slitterà l’esame in aula. Purtroppo anche di terremoto se ne parlerà un’altra volta: ancora una volta sono state ignorate le richieste che arrivano dal territorio. Avevamo chiesto di concentrarsi su lavoro, abbassamento dell’Iva per favorire il turismo, posticipo delle tasse, regole certe per i Comuni ma il ministro Gualtieri in audizione ci ha lasciati a bocca aperta dicendo che se ne sarebbero occupati in altri provvedimenti. Avevano la priorità i monopattini….In compenso si destina poco più di un miliardo alla scuola e tre al buco nero Alitalia che, incredibile, diventa così uno degli investimenti principali. Il resto è la solita pioggia di bonus e mancette, qualcuna meno edificante di altre. ..Vedi 2,4 milioni per consulenze volute dal ministro Patuanelli e i 300mila euro per gli esperti voluti da Gualtieri. Senza neanche dire esperti di cosa”. Simone Baldelli deputato FI eletto nella circoscrizione Marche, noto per il suo eclettismo, showman, vignettista ecc., aiutandosi con poche cifre definisce il Decreto Rilancio: “…è un testo-mostre partito in ritardo di un mese e arrivato in ritardo di una stagione, composto di 266 articoli, 1.100 commi, 110mila parole scritto dagli gli stessi che hanno la faccia di bronzo di venire a raccontarci che oggi fanno il decreto per le semplificazioni.”. Veramente dopo “ il flop del Cura Italia era meglio chiamarlo Dl ritardo, anche per questa volta il rilancio è rimandato al prossimo decreto”.