Roma Capitale business per il caro estinto
roma-capitale-business-caro-estinto
Roma Capitale. Comuti e mazziati, famoso detto. E ben si adatta anche al caso del caro estinto, per cui chi perde qualcuno, oltre al dolore, deve mettere mano al portafoglio, e non solo per i costi funerari, ma anche per essere seppellito. Insomma una tassa sulla morte. I camposanti a Roma sono tre, Verano, Flaminio e Laurentino, oltre a quelli sub-urbani, tutti gestiti da AMA-Cimiteri capitolini. Ma procediamo con ordine sulla catena di montaggio del caro estinto:
1)I principali ospedali romani, fatta eccezione per il Gemelli, effettuano gare di appalto per la gestione dei defunti,che spazia dal reparto alla camera mortuaria, dall’espletamento delle pratiche burocratiche (deposito del certificato di morte al Comune) alla sistemazione della salma, fino al funerale e sepoltura. Ma non vi è obbligo di accettazione da parte delle famiglie. Solo che quando si è lì, con il dolore dell’estinto, spesso ci si affida alle cure di chi è all’interno della struttura ospedaliera.In linea di massima, in un ospedale c’è anche più di un operatore, ed operano a rotazione. Al Gemelli e al S. Camillo, non c’è la gara di appalto, e la gestione del defunto e affidata in via «amichevole››. Al Gemelli vi sarebbero due operatori collegati con l’attività dell’ospedale. I ricavati derivanti dalle gare di appalto vengono girati dagli ospedali alle Asl. I prezzi pagati si aggirano, mediamente, intorno ai 24.000 euro mensili. A quanto ci risulta tutti bandi di gara del S.Filippo Neri, Pertini, S.Eugenio, Cto e S. Andrea, sarebbero gestiti da un’unica società, la «Cattolica 2000». L’Ama gestisce i servizi funebri pubblici,oltre che i cimiteri. L’Ama è esente dal pagare il diritto fisso stradale ( 155 euro a funerale, per i gestori), mentre la «forbice» dei prezzi per un funerale si è ristretta , nei confronti degli operatori del settore.
Ecco i costi dei servizi Ama:
1) 550 euro per la cremazione, da agosto 2010, se residenti
2) 500 euro per inumazione
3) Da 1000 a 3600 euro per il diritto trentennale di un loculo
4)450-650 euro per ossari e cinerari per 99 anni
5)2600 euro per un posto in più in una tomba di famiglia, se si è effettuata la restrizione.
Per esempio, se una tomba per 10 unità, ha subito nel tempo 4 restrizioni, avrà diritto all’accesso per altri quattro corpi. Superata, però, la soglia delle 10 unità già accolte, scatta la «tagliola» per il nuovo estinto. Se si tratta ,invece di un’urna cineraria il costo è di 600 euro. Intanto, da maggio 2006 sono scaduti i manufatti in concessione trentennale, e chi rinnova il loculo deve mettere mano al portafoglio. Di contro, la gestione dei cimiteri è pessima, fatta eccezione per il periodo che va dal 25 ottobre al 4 novembre, ed in questo spazio limitato di tempo i cimiteri rifioriscono. Il prezzo equo per una onoranza funebre oscilla dai 2000 ai 4000 euro, cassa compresa. Poi si debbono aggiungere le spese per i fiori e per la funzione religiosa, per chi va in chiesa. Ed a proposito di fiori, giusto qualche giorno fa c’è stato un colpo al racket dei fiorai abusivi da parte della Polizia municipale, con 20 denunciati e sequestro floreale. E l’unico, forse, a rimanere tranquillo di fronte a questa cascata sconfortante di costi è il defunto. Ma per chi è in vita, sono dolori. Insomma, meglio sperare che nessuno muoia. Si evita il dolore per il parente deceduto, come il dover mettere pesantemente mano al portafoglio. Recitava Renzo Arbore: «Meditate gente, meditate».