Stop al debito, solidarietà sociale dalle banche

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castronibanner728x90Stop al debito. Le banche operanti in Italia e numerose Associazioni dei consumatori stanno promuovendo diverse forme di collaborazione straordinaria a sostegno dei nuclei familiari che ancora scontano la coda della crisi o difficoltà occupazionali. Complessivamente da maggio 2013 a gennaio 2016 oltre 30.000 famiglie hanno potuto usufruire di misure di sospensione di rimborso delle rate di mutuo e di quelle del credito al consumo. Lo comunica l’Abi sulla base dei dati complessivi su questi stru­menti di solidarietà sociale per favorire la sostenibilità del rimborso del debito contratto dalle fami­glie. Nel segmento dei mutui sono 26.619 le famiglie che da maggio 2013 a gennaio 2016 hanno potuto sospendere per 18 mesi il pagamento delle rate, per un controvalore di 2,5 miliardi di euro di debito residuo. Si tratta dei risultati del “Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa”. A cui si aggiungono quasi 1.000 sospensioni di rate di mutui a seguito dell’Accordo Abi-Associazioni dei Consumatori per la “Sospensione della quota capitale dei crediti alle famiglie” sottoscritto lo scorso marzo 2015. Quest’ultimo Accordo prevede anche la possibilità di uno stop alla quota capitale del­le rate di rimborso del credito al consumo. Fino a dicembre 2015, 3.237 famiglie hanno usufruito di questa misura per un controvalore di debito residuo pari a 51,5 milioni di euro. Le misure dell’accordo hanno validità fino a dicembre 2017. A marzo 2016 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.824,3 miliardi di euro è nettamente superiore, di quasi 150 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.675,1 miliardi di euro.

prima-casa11È risultata positiva la variazione annua, +0,1%, del totale prestiti all’economia (che include anche la pubblica amministrazione). Sempre a marzo 2016 anche il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione lievemente positiva (+0,1%) nei confronti di marzo 2015, lo stesso valore del mese precedente e assai migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo ed è ritornato sui valori di aprile 2012. Sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi a febbraio 2016, l’ammontare complessivo dei mutui in essere delle famiglie ha registrato un variazione positiva di +1% nei confronti di fine febbraio 2015, confermando, anche sulla base dei dati sui finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.824,3 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.413,5 miliardi di euro. I tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,36% toccando il minimo storico (2,41% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all’1,80%, 1,70% il mese precedente e 2,03% a gennaio 2016 (5,48% a fine 2007).

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