Business immobiliare all’estero: un’evasione autorizzata

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New_York_appartamenti_appartamento_casa_case_villa_ville_loft (6)Business immobiliare all’estero. Chi ha redditi su immobili acquistati all’estero, da Londra e New York, può trattenerne i proventi nel paese ove il reddito viene prodotto, pagando in situ la tassazione. Trattasi di fuga di capitali? No. La questione appare, invece, se i capitali generati oltre confine, vengono reintrodotti in Italia. Ecco perché sempre più persone, e società, investono su immobili all’estero, soprattutto in quei paesi ove la fiscalità è affatto penalizzante, e i trasferimenti di denaro più facili. Dunque, nessuna esportazione di denaro, che è libero di circolare Un immobile deve esser registrato, quindi appare alla luce del sole. Quando la domanda supera l’offerta i prezzi crescono, ed ecco il motivo della grande offerta in città strategiche in funzione dei redditi generati. Denaro che poi può essere reinvestito altrove. Ed i milioni di pensionati italiani che sopravvivono con 500 euro al mese ove mai potrebbero investire? In realtà la fiscalità italiana è discrminatoria. I ricchi evadono a loro piacimento, mentre le classi meno abbienti non arrivano alla terza settimana del mese. La politica continua ad usare il linguaggio del nulla, così i fatti restano al palo. Quanti sono i miliardi di euro investiti dagli italiani in immobili esteri? Non si sa. Infine ci sono somme sui c/c dello Ior Vaticano, su cui avvengono transazioni verso l’estero. Altro tassello nel mosaico dell’evasione.

In Italia, il triennio 2016-2018 si presenta come un periodo di crescita delle transazioni favorito da una certa stabilità dei prezzi nei primi due anni e da una risalita dei valori a partire dal 2018. A dirlo è il rapporto di Yard, società di servizi e valutazioni immobiliari, con la collaborazione del Censis, che per le sue elaborazioni ha utilizzato il Rei, Real Estate Italia Idex. Ciò che ci aspetta nel prossimo triennio è innanzitutto una normalizzazione e, necessaria modernizzazione, del real estate italiano, basate su un più avanzato rapporto tra domanda e offerta. Il consumo abitativo risponderà sempre più alle effettive esigenze dei diversi segmenti sociali. Compravendite e prezzi seguiranno una tendenza che vedrà la crescita delle prime e una sostanziale stabilizzazione dei secondi, che torneranno ad aumentare solo nel 2018. In altri termini al “surriscaldamento” della domanda seguirà il “riscaldamento” dei valori, destinati poi a ritornare a seguire un trend congruente con quello di lunga periodo. Si stima, infatti, che i prezzi possano segnare un nuovo massimo intorno al 2024 superiore a quanto raggiunto in precedenza. Renzi nulla fa affinché gli immobili nostrani possano essere appetibili a livello internazionale. Il che la dice lunga su tasse a dismisura e manovre sempre più fasulle.

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