Guerra fratricida all’Inps. Boeri denunciato. Intanto, scatta la trattenuta sulle pensioni
Scoppia la guerra all’Inps: Boeri trema. L’accusa (grave) nella mani dei magistrati. Sarà ora la Procura di Roma a fare chiarezza sulla guerra scoppiata all’interno dell’Inps tra il suo presidente, Tito Boeri, e alcuni pezzi da novanta tra i dirigenti dell’ente di previdenza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ultimo esposto partito dal direttore della risorse umane a proposito della nomina del nuovo capo ufficio stampa. Nelle mani dei magistrati c’è una denuncia a carico di Boeri per abuso d’ufficio, visto che avrebbe indirizzato la scelta su un candidato a lui gradito. Il caso sugli scontri tra dirigente e presidenza Inps non è scoppiato però con quest’ultimo espoto, anzi è da tempo che gli uffici si stanno combattendo a suon di carte bollate. Con un po’ di ritardo la situazione è stata scoperta anche dagli uffici del ministero del Lavoro attraverso una vicenda simile all’ultimo esposto contro Boeri. Un paio di mesi fa sarebbe partita un’altra denuncia, sempre dal capo del personale, stavolta contro la direttrice centrale delle Entrate, Gabriella Di Michele, candidata da Boeri a prendere il posto di Massimo Cioffi come responsabile della struttura amministrativa. Nel 2012 era direttore generale della Regione Lazio e si sarebbe firmata da sola la concessione per un mutuo agevolato da 300 mila euro per una ristrutturazione. L’atto sarebbe stato poi corretto con la firma della sua vicaria. L’Inps l’aveva bacchettata con una multina da 200 euro, ma il ministero ha voluto vederci chiaro e ha convocato il direttore generale vicario, Vincenzo Damato. Pensioni, scatta la trattenuta sull’importo annuo Nel frattempo, non sarà un 2017 semplice per i pensionati. Da un lato c’è il cambiamento del calendario dei pagamenti che, come annunciato dall’Inps, darà il via all’erogazione del denaro il primo giorno utile del mese e non più il “primo bancabile” come previsto dal decreto legge del 21 maggio 2015, dall’altro invece arriva la nota dolente: da febbraio scatta una trattenuta sull’assegno. Di fatto l’Inps bloccherà lo 0,1 per cento della pensione annua. Il motivo è chiaro: l’istituto di previdenza sociale incasserà la differenza tra l’inflazione programmata, prevista allo (0,3 per cento) e quella effettiva che di fatto invece è stata stimata allo 0,2 per cento per l’anno 2015. L’istituto dunque avrebbe versato di più nelle tasche dei pensionati di quanto dovuto. E così adesso passa alla cassa. L’importo duqnue dovrà essere restituito. Va detto che l’importo da restituire sarà esiguo, ma in tempi di crisi la notizia di certo non farà piacere ai pensionati. E la richiesta dell’Inps che procederà con la trattenuta dal 2017 ha già scatenato la reazione dei sindacati: “In questo modo – sottolinea il sindacato dei pensionati della Cgil – tutte le pensioni avranno una perdita di valore. Nel caso di una pensione al minimo la perdita sarà di 6,50 euro all’anno e di 13 euro per una da 1.000 euro. Cifre che possono sembrare di poco conto ma che incidono in particolare sulle pensioni basse per le quali qualche euro in più o in meno al mese fa la differenza”.