Il governo col decreto salvabanche finanzia il Golf. Schiaffo ai terremotati

Il governo finanzia Golf e salva banche. Nessun meccanismo di compensazione per chi ha acquistato obbligazioni subordinate di una banca soggetta a ricapitalizzazione precauzionale dopo il 1° gennaio 2016, data di entrata in vigore del bail-in. Lo prevede una bozza di emendamento al dl salva banche (237/2016).Tali eventi devono pertanto infondere nella collettività dei piccoli risparmiatori maggiore consapevolezza del rischio di certi strumenti finanziari, maggiore attenzione nella selezione della propria banca e nella valutazione della solvibilità della stessa, soprattutto con l’entrata in vigore dal 01/01/2016 dei meccanismi di bail-in. Infatti, il rimborso forfetario dell’80% per i possessori di obbligazioni subordinate delle quattro banche liquidate a fine 2015: Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di risparmio di Ferrara, Cassa di risparmio di Chieti. Gli obbligazionisti erano stati chiamati (insieme agli azionisti) a coprire in prima persona i buchi degli istituti, perdendo tutto. I termini per richiedere i rimborsi si sono chiusi il 3 gennaio 2017. Ma per avere diritto al rimborso bisognava rispettare delle condizioni molto stringenti. Acquisto entro il 12 giugno 2014 e possesso dei titoli al momento della risoluzione delle 4 banche. Patrimonio mobiliare al 31 dicembre 2015 inferiore ai 100.000 euro OPPURE reddito Irpef nell’anno 2014 inferiore ai 35.000 euro. Come si vede si tratta di condizioni molto stringenti. Per questo, gli azionisti e molti possessori di obbligazioni subordinate non hanno avuto diritto al rimborso. Per loro una possibilità potrebbe essere l’Arbitro finanziario operativo dal 9 gennaio 2017. L’intervento dello Stato sta creando discriminazioni difficili da difendere tra investitori, delle quali ci pentiremo amaramente, perché diventeranno l’oggetto di infinite controversie legali. La seconda è che il nostro paese pare del tutto refrattario al rispetto di una normale cultura di mercato, oltre che delle direttive europee anche da noi approvate, per cui l’investitore risponde dei suoi investimenti avventati, e la banca dei crediti concessi senza ben valutare la qualità del debitore. Intanto, l’opinione pubblica europea ci guarda e si convince ancor di più che siamo un paese inaffidabile.

Erano usciti dalla porta. E ora sono rientrati dalla finestra. I 97 milioni di euro per la Ryder Cup che il Governo aveva inserito nella legge di Bilancio, successivamente depennati dopo le polemiche legate alle “marchette”, sono tornati. Attraverso una proposta di modifica alla legge di conversione del decreto Salva Banche – quello per intendersi varato il 23 dicembre scorso dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per stanziare i 20 miliardi necessari al salvataggio del Monte Paschi di Siena. Con un emendamento presentato il 31 gennaio dal Pd Renato Guerino Turano infatti si chiede in sostanza di reinserire la garanzia dello Stato per un ammontare fino a 97 milioni di euro a favore della competizione di golf. Soldi che serviranno unicamente come garanzia, quindi, per la “realizzazione del progetto Ryder Cup 2022 relativamente alla parte non coperta dai contributi dello Stato”.  Difficile dire quale sia il legame tra il golf e il provvedimento rivolto alla messa in sicurezza degli istituti di credito italiani, Mps in primis dopo il fallimento della strategia dell’ex governo Renzi per la ricapitalizzazione ad opera dei privati. Più facile ricordare le polemiche montate alla fine dell’anno scorso, quando erano in discussione gli emendamenti alla legge di Bilancio. Nel lungo articolato (104 articoli) della legge di Bilancio presentato dal Governo Renzi c’erano tantissime misure. Alcune prioritarie, altre meno. Tra queste ultime, ad esempio, c’erano i fondi per il Centro meteorologico europeo, quelli per la Coppa del mondo di sci o, appunto, le risorse per la Ryder Cup. Casi che sollevarono polemiche perché, mentre da un lato venivano finanziate questi progetti meno “prioritari”, il Governo stoppava un altro emendamento alla legge di Stabilità che stanziava 50 milioni di euro per l’emergenza sanitaria di Taranto legata all’Ilva. Ci fu un acceso scontro tra l’allora premier Matteo Renzi e il presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia sulle responsabilità per la cancellazione dell’emendamento salva Ilva. Dopo le polemiche, sparirono anche i 97 milioni di euro per la Ryder Cup. Ma sono tornati. Nella legge di conversione del decreto per il salvataggio Salva Monte Paschi.

l'ECONOMICO

L'Economico, il primo quotidiano Social Network, sviscera in anteprima notizie di sanità, economia, politica argomenti che i mass media oscurano. La testata è aggiornata, e presenta al suo interno un portale in grado di offrire servizi.

Lascia un commento