Carlo De Benedetti si compra l’agricoltura con i soldi pubblici, ma non salda i debiti alle banche

Carlo De Benedetti. Agricoltura: denaro pubblico per cercare di occupare giovani nel settore (bando di gara per 65 milioni fino ad un singolo tetto di 70 mila euro, e 600 mila ettari del demanio a disposizione per acquistare terre). Al contempo, mano protesa dello Stato verso De Benedetti&Co. per un maxi investimento nel settore agricolo di 60 milioni. E tornando al bando di gara, si tratta della cessione di terreni a giovani dai 18 ai 40 anni, sia per chi volesse acquistare aziende agricole, o terreni del Demanio. Nel frattempo Cdp è entrata in sordina nelle Bonifiche Ferraresi, acquisendone il 20% del capitale, pari a circa 60 milioni di euro. Fino al 2014 la proprietà era nelle mani di Bankitalia. Poi, Carlo De Benedetti, grazie a “manovre capillari” ha acquistato Bonifiche Ferraresi, Fondazione Cariplo, della famiglia Gavio, di Sergio Dompè, della famiglia Mondino, ed Inacca (gruppo Cremonini).

Nel processo di sviluppo las holding è protesa verso la conquista di 10 mila ettari di produzione, divenendo così leader in Europa, in grado di integrare tutta la filiera, dai campi alla tavola. E non a caso, in questo modello di scalata, subito dopo l’ingresso di Cdp, la holding ha acquisito Bonifiche Sarde, in liquidazione da un decennio: mille ettari per un tozzo di pane, 10 milioni di euro. Dunque, con la liquidità di Cdp, la holding agricola veleggia per giungere, a fine 2017, alla conquista di 10 mila ettari di coltivazione, divenendo così leader in Europa per estensione, e distribuzione dei propri prodotti. Intanto, però, De Benedetti, ha lasciato in eredità alle banche, un buco di 1,8 miliardi.

La Sorgenia, società elettrica della famiglia De Benedetti (fino al riassetto dell’enorme debito che l’ha trasferita sotto il controllo delle banche), figura come primo debitore insolvente del Monte dei Paschi di Siena, per complessivi 600 milioni di euro, come rivela IlSole24Ore. Un fardello che fa notizia, visto che ora lo Stato si appresta a intervenire con la ricapitalizzazione precauzionale di Mps. Fatto sta, l’operazione De Benedetti è andata a dama in un battibaleno, mentre per i bandi, la burocrazia, i lunghi tempi e l’incertezza potrebbero creare forti difficoltà a tutto quel mondo in attesa di potersi far largo nella vita. Ora, ci spiffera un agricoltore, con questi tipi di bandi non si va da nessuna parte. E’ solo una perdita di tempo; prima che ci siano le assegnazioni, il giovane è già diventato anziano. Non sarebbe il caso di semplificare tutto, talché in un apparato elefantiaco colmo di burocrazia schizofrenica, non si va da nessuna parte?

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