Allarme degli 007: “Ecco chi c’è dietro questi partiti” Elezioni a rischio brogli
Allarme degli 007. Ci sarebbe Vladimir Putin dietro la scalata del Movimento 5 Stelle. Quello che da settimane appare come un chiacchiericcio da fantapolitica è ora, scrive la Stampa, un allarme vero e concreto, lanciato direttamente dall’amministrazione Usa. “Fate attenzione ai legami fra governo russo e M5S”, è il messaggio comunicato alle autorità di Roma da Washington. Oltreoceano sono preoccupati per l’influenza che la Federazione Russa starebbe cercando di esercitare sulle prossime elezioni in Europa, dalla Serbia (presidenziali del 2 aprile) alla Francia, e alla Germania nel 2017, per finire verosimilmente con quelle italiane nel 2018. La strategia è chiara: sostenere tutte le forze euro-scettiche. Sovraniste o comunque critiche contro entità sovranazionali come euro, Unione europea e Nato.
In questo senso, suggerisce la Stampa, gli 007 americani sono preoccupati dai legami instaurati tra Mosca e M5s, e in misura minore Lega Nord. A dare certezza della pericolosità degli apparati di Putin sarebbe stata l’indagine sulle manovre oscure intorno al voto presidenziale americano dello scorso novembre, tra Donald Trump e Hillary Clinton. Un’opera di destabilizzazione e spionaggio digitale in grado di spostare centinaia di migliaia di voti, anche attraverso la creazione, e la manipolazione di notizie sui social network fino alla divulgazione di veri e propri dossier contro quel candidato, o quel partito politico. Nel mirino dell’intelligence gli scambi diplomatici e le visite internazionali, tra cui per esempio quella della delegazione italiana che si è recata in Lituania, per dialogare con la comunità russa del Paese baltico ex sovietico.
A Putin si torna sempre, senza timore per la durezza del pugno contro gli oppositori e l’aggressività fuori dai confini russi. «Perché allora non ci occupiamo anche dell’Arabia Saudita a cui l’Italia vende le armi? – chiede Di Stefano (M5S) -. Io mi devo solo preoccupare di non favorire un governo nel commettere crimini. Mentre il ministro Alfano contesta gli arresti di Mosca, abbiamo fatto accordi milionari con i sauditi». Mosca ha represso il diritto di manifestare contro la corruzione. Matteo Salvini, leader della Lega Nord, amico di Putin, ha detto chiaramente che hanno fatto bene ad arrestarli perché le proteste non erano autorizzate. E il M5S? «Arrestarli tutti così non è propriamente democratico, ma perché non parliamo anche di Guantanamo? È ancora aperta e a Barack Obama hanno dato il Nobel per la Pace. Questa è ipocrisia: o condanniamo tutti i Paesi che ledono i diritti o non possiamo fare una selezione»