Lavoro: Tutte le novità sui licenziamenti , ora possibili anche per malattia ravvicinata

Lavoro – Novità sui licenziamenti. In primis, quando le assenze per malattia avvengono per pochi giorni e si reiterano troppo di frequente, soprattutto se costantemente agganciate ai giorni di riposo, la Cassazione (cfr. sentenza n. 18678/2014) legittima il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore. Lo riporta pmi.it, il sito delle piccole-medie imprese.

Lavoro, Licenziamento possibile anche per assenza ravvicinata

Lavoro: Tutte le novità sui licenziamenti , ora possibili anche per malattia ravvicinata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dunque, in presenza di ripetute assenze ravvicinate, comunicate senza preavviso, anche se non superano il periodo di comporto provocano : “una prestazione lavorativa non sufficientemente e proficuamente utilizzabile da parte della società, risultando la stessa inadeguata sotto il profilo produttivo, e pregiudizievole per l’organizzazione aziendale”. Infatti, le assenze comunicate all’ultimo momento, determinano la difficoltà di trovare un sostituto dando luogo a scompensi organizzativi. In questi casi il licenziamento è giustificato anche senza superamento del periodo di comporto ed anche se il datore di lavoro non dimostra come le assenze abbiano causato problemi all’ organizzazione produttiva. La Corte, richiamando l’art. 3 della legge n. 604 del 1966, ricorda che: “Il licenziamento per giustificato motivo con preavviso è determinato da un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del prestatore di lavoro ovvero da ragioni inerenti all’ attività produttiva, all’ organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa”. Secondo la legge (Cassazione, n. 3876 del 2006), inoltre, è legittimo il licenzia-mento per scarso rendimento qualora sia provata una evidente violazione della diligente collaborazione dovuta dal dipendente – e a lui imputabile – in conseguenza dell’enorme sproporzione tra gli obiettivi fissati dai programmi di produzione per il lavoratore e quanto effettivamente realizzato nel periodo di riferimento.
Ma la ciliegina sulla torta l’ha messa il governo che ha approvato ulteriori nuove regole per i licenziamenti dei dipendenti pubblici, e dall’altra l’assunzione dei precari. I premi di produttività, inoltre, verranno concessi secondo valutazioni “corali” e non individuali. Dunque, licenziato chi viene bocciato per tre anni di seguito. Per cui alle altre norme già in vigore contro i vari furbetti si aggiunge anche quella del codice di comportamento e dell’effettivo rendimento sul posto di lavoro. Per quanto riguarda , invece, le visite fiscali, queste saranno competenza dell’Inps, con un allineamento di orari di reperibilità sia nel pubblico che nel privato. Non più quindi 4 ore al giorno per il dipendente privato e 7 per il pubblico, ma 7 ore per tutti. Ed il medico fiscale potrà passare anche tre volte nell’arco dello stesso periodo della malattia. Infine, anche i benefit per la buona produttività sono stati rivisti. Spariscono i “premi a pioggia”, lasciando il passo a differenziazione ed attenta valutazione caso per caso. L’obiettivo è di potenziare al meglio i servizi per i cittadini, sensibilizzando i dipendenti statali al lavoro “in team” ed alla meritocrazia. Ma il vero problema della meritocrazia viene relegato all’ interno dei palazzi, mentre il cittadino comune non sa dove poter segnalare fannulloni od incapaci tra gli operatori pubblici. Ci vorrebbe un bel call center nazionale dove poter denunciare abusi o inefficienza pubblica, cosa che invece non c’, ma anche chi opera bene. Ed è invece dalle segnalazioni dei cittadini sulle disfunzioni del sistema pubblico che potrebbero giungere lumi sugli accadimenti comportamentali, sia su chi opera bene che male. Quindi , come al solito, nuove normative, ma senza una gamba. Cioè zoppe.

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