Rosatellum, camicia di forza per il M5S. Ed il centro destra se la ride

Se passerà il Rosatellum, come sicuramente decollerà, partito o movimento che non si presenterà alle prossime elezioni insieme a qualcuno, è destinato a perdere.

di Roberto Casalena

Infatti, anche Renzi dal suo trono del nulla lo ha capito, ed ha chiamato a raccolta tutti i fuoriusciti, e la sinistra in toto. Ma probabilmente non riuscirà nel suo intento, perché Bersani e soprattutto D’Alema non vogliono sentir parlare di Renzi. Alfano, quasi sicuramente si presenterà da solo, per cercare di portare a casa qualche risultato da potersi successivamente giocare con il Pd , se non con il centro destra. Il centro destra la partita sulla scacchiera se l’è studiata bene a tavolino. Uniti si vince. Ed eccolo il Rosatellum. Certamente per far fuori il M5S, che non si unirà a nessuno. D’altronde, anche Grillo si è stufato dei dogmatici (la Chiesa insegna sui dogmi del nulla) , e sarà solo un supervisore, neanche più un garante.

Quattro gatti hanno eletto Di Maio a suo successore, nonché candidato premier per il movimento, senza concorrenti di rilievo, tutti azzittiti e messi all’angolo. Che vuol dire? Che Di Maio è forse l’unico puritano del M5S in grado , però, di tessera una tela. Cioè?

Forse un possibile accordo con Salvini dopo le elezioni, se neanche il centro destra avrà i numeri per poter governare. E sicuramente ci sarà più di qualcuno che storcerà il naso. Ma prima di farselo storcere sarebbe il caso di dare un’occhiata su Roma capitale, si fa per dire. Capitale di che?

Della sporcizia, del traffico fuori controllo, dei vigili che non funzionano, degli alberi che cadono, dei tombini fognari occlusi, perché mai puliti? Il PD ha fatto in modo che la Raggi vincesse, presentando un candidato alieno, che non poteva essere interpretato. E così la Raggi è stata eletta sindaco,portandosi sulle spalle i misfatti dei sindaci precedenti, oltre che la propria inesperienza ( leggasi tutti gli assessori saltati, mai accaduto prima) oltre che la mancanza di capacità organizzativa. Ed il gioco è fatto.

Il fine giustifica i mezzi, diceva Macchiavelli, ed aveva ragione. Inoltre, anche la magistratura spinta dai soffi politici della sinistra, si è attivata per porre ulteriori bastoni tra le ruote alla sindaca. Fatto è che la tanto agognata trasparenza e purezza d’intenti non bastano per poter governare una città come Roma, piena di contraddizioni e di malaffare, da sempre.

Le altre capitali europee funzionano bene, mentre anche da noi Milano potrebbe essere una capitale a livello europeo. E allora?

Stando così le cose le elezioni coalizzate le vincerà il centro destra , in barba ai puritani del M5S, che sicuramente giungeranno secondi, con il PD e soci, terzi. Ma probabilmente neanche il centro destra avrà i numeri per poter governare, ed allora sarà necessario qualche ulteriore accordo od inciucio.

Con il PD o con il M5S? Ai posteri l’ardua sentenza, come recitava Manzoni, oppure della serie, chi vivrà vedrà.

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