Il difensore della libertà, il difensore della fede cristiana e l’ordine del mondo
di Alberto Zei
Il discorso di Trump
Sembrava quasi un’utopia in occasione della Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’esortazione del Presidente USA Donald Trump ai delegatiinteressati al potere della globalizzazione, di essere orgogliosi della autonomia culturale, politica ed economica delle proprie nazioni.
Nel corso del discorso, sono stati tuttavia significativi alcuni concetti espressi in modo chiaro e inequivocabile dal Presidente, di come gli Stati dovrebbero comportarsiper essere veramente liberi dall’egemonia degli altri.
Merita ricordare un significativo riferimento conclusivo dell’intervento di Trump nel tempo in cui la libertà nel mondo si avvia verso seri pericoli dittatoriali. Alla stregua dell’enunciazione dei “quattro diritti di libertà” diFranklin Delano Roosevelt, egli richiama questo supremo bene appartenente ad ogni popolo ed a ogni persona sulla Terra.
Considerevole attenzione merita la sintesialla fine del suo intervento:
Il mondo libero deve abbracciare le proprie radici nazionali e non deve tentare di cancellarle o sostituirle.
Guardandoci intorno, ovunque su questo grande e magnifico pianeta, la verità è evidente: se vuoi la libertà sii orgoglioso del tuo Paese.
Se vuoi la democrazia preserva la tua sovranità. Il mondo libero deve abbracciare le proprie radici nazionali e non deve tentare di cancellare o sostituirle. Se vuoi la pace, ama la tua Nazione.
I leader saggi mettono sempre il bene del proprio popolo e del proprio Paese al primo posto. Il futuro non appartiene ai globalisti.
Il futuro appartiene ai patrioti. Il futuro appartiene alle Nazioni sane e indipendenti che proteggono i propri cittadini, rispettano i propri vicini e onorano le differenze che rendono ogni Paese, speciale e unico.
I valori cristianidell’ Arcivescovo Viganò
Secondo il pensiero dell’ Arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex Nunzio apostolico in USA, in special modo in questi ultimi mesi, stiamo assistendo al formarsi di due schieramenti definibili come, i figli della luce, che costituiscono la maggior parte dell’umanità e quelli delle tenebre, in condizione di inferiorità morale e numerica rispetto ai primi ma che ricoprono spesso posti di spessore nello Stato di appartenenza, nell’economia, nella politica e nei media. La condizione paradossale è che i migliori siano ostaggio di questa minoranza di malvagi e dei loro alleati.
Il primo di questi due schieramenti è animato all’ interesse del bene, della onestà della famiglia, e che si impegna nel lavoro, per dare prosperità al proprio Paese.
Nell’altro si trovano coloro che servono sé stessi, non hanno principi morali, vogliono demolire la famiglia e la Nazione, sfruttare i lavoratori per arricchirsi indebitamente, fomentare le divisioni intestine e le guerre, accumulare il potere e il denaro.
Al Presidente Trump
Poi Viganò, rivolgendosi direttamente al Presidente Trump, rende atto che questi si sia saggiamente opposto a uno schieramento di tal genere che ferocemente gli muove guerra sotto ogni pretesto.
Non sarà difficile infatti,intuire che i disordini sociali dilaganti vengono provocati da coloro che vedendo sfumare inesorabilmente la forza patologica del coronavirus e l’allarme sociale della pandemia, hanno voluto provocare lo stato di emergenza con disordini ovunque pretestuosamente possibili, perché a questo seguissein modo inevitabile la repressione.
Ma anche in Europa, in perfetta sincronia, sta avvenendo la medesima cosa, tanto da evincere in tutta evidenza che il ricorso alle proteste di piazza è strumentale finalizzato all’elezione politica della leadership di alcuni personaggi che incarnano gli scopi del diabolico piano di destabilizzare l’ assetto democratico per ristabilizzare in modo dittatoriale il popolo disorientato.
Anche in ambito religioso, usando l’ allegoria della rapacità, egli ritiene che oltre ai Pastori fedeli vi sono anche i mercenari infedeli che cercano di disperdere il gregge e dare le pecore in pasto a lupi rapaci.
Così come questo nemico incombente che i buoni governanti combattono all’interno della cosa pubblica, altrettanto viene combattuto dai buoni pastori nell’ambito ecclesiastico.
Il difensore della cristianità
L’ Arcivescovo Viganò, certamente condivisibile, ritiene che per la prima volta gli Stati Uniti hanno in Trump un Presidente che difende coraggiosamente il diritto alla vita, che non si vergogna di denunciare le persecuzioni dei Cristiani nel mondo, che parla di Gesù Cristo e del diritto dei cittadini alla libertà di culto.
A fronte di tanto accanimento verso lo stesso Trump, l’Arcivescovo ritiene che chiunque faccia parte della narrazione mediatica orchestrata, non opera per combattere il razzismo e per portare ordine sociale, ma per esasperare gli animi dei cittadini.
E mi permetto di credere – aggiunge Viganò, rivolgendosi a Trump – che entrambi ci troviamo compagni di battaglia, pur con armi differenti.
E’ importante che le persone corrette che sono in maggioranza, si sveglino dal torpore e non accettino di esser ingannati da una minoranza di disonesti con fini inconfessabili.
Essi sono asserviti al deep state, al mondialismo, al pensiero unico, al Nuovo Ordine Mondiale che sempre più spesso invocano in nome di una fratellanza universale appiattita verso il basso, ma che non ha nulla di cristiano.
Giorno verrà
Arriverà il giorno in cui le trame saranno svelate e finirà nel nulla quel potere che spaventa fintanto che non lo si porta alla luce per quello che è: un inganno infernale.
Concludiamo questo articolo inconsueto nel nostro Paese allineato nella sua attuale leadership con i principi della globalizzazione e del profitto.
L’auspicio è che possa rinsaldarsi la tradizionale amicizia tra Italia e USA soprattutto attraverso l’attenta osservazione culturale del valore inalienabile della libertà.