Aziende fornitrici di bar, ristoranti e pizzerie aderenti a MIO Italia annunciano sciopero fiscale
Le misure anti-contagio messe in campo dal governo, dettate dalla necessità di frenare la diffusione del coronavirus e di salvaguardare la stabilità del sistema sanitario nazionale, hanno colpito diversi settori dell’economia, tra cui la ristorazione
Migliaia di aziende fornitrici di bevande e cibo a ristoranti, bar e pizzerie aderenti a MIO Italia (Movimento Imprese Ospitalità) hanno attuato uno sciopero fiscale ad oltranza per denunciare la pesante crisi dovuta al Covid e contestare la politica del Governo che “favorisce le multinazionali”. Ad annunciare la protesta è Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità in un comunicato dell’organizzazione.
Bianchini ha specificato in cosa consiste lo sciopero fiscale.
“Da oggi, 1° febbraio, basta vessazioni: non pagheremo più balzelli, almeno fino a quando il governo non ci consentirà di aprire anche a cena in tutta Italia, ovviamente seguendo i protocolli di sicurezza”.
Infine il presidente di MIO Italia ha chiesto alle altre imprese del settore non aderenti all’organizzazione di unirsi alla protesta.
“Invitiamo tutti i colleghi del Paese, non iscritti a Mio Italia, a scioperare con noi”.
In precedenza era stato riferito da Coldiretti che il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi travolge e colpisce interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in 9,6 miliardi nel 2020.