L’Inps non è in grado neanche di accettare i versamenti perché il “cervellone” è bloccato

Ciò si aggiunge ad altre incongruenze della gestione, mentre il Presidente Tridico si è triplicato lo stipendio

di Roberto Casalena

Dopo tutti i ritardi dei pagamenti per la cassa integrazione dovuta  ai lavoratori  causa Covid 19, a sei mesi  di distanza ci sono ancora migliaia di lavoratori che non hanno incassato un euro. E per fortuna che molte aziende hanno anticipato  i denari, in attesa del disbrigo delle pratiche da parte dell’istituto.

Ora accade anche di peggio. Infatti,  chi vuole pagare i contributi ( scadenza il 12 ottobre) non può farlo, perché il cervellone va in tilt. E così banche e tabaccai non possono effettuare i versamenti, e chi deve effettuarli rischia di andare fuori data utile e pagare una penale.

Intanto, però, il Presidente Tridico si è triplicato lo stipendio.

Ma le disfunzioni dell’Inps sono all’ordine del giorno, anche sotto il profilo dell’accreditamento delle pensioni, che sono in ritardo, oltre che per gli eventuali conteggi, che si sa quando si richiedono mentre le risposte sono a data da destinarsi, il che provoca, naturalmente, ritardi nelle erogazioni, e danni a chi ne ha diritto.

Altre disfunzioni eclatanti? Eccone un altro esempio. Capita che chi abbia versato all’Inps contributi per due anni che  non erano stati versati antecedentemente da una impresa, si veda negata la pensione, se pur di piccolo importo, perché l’istituto sostiene che per tali importi nulla è dovuto. E così passano gli anni, poi l’avente diritto parla con un amico avvocato che sostiene che l’erogazione deve essere fatta, altrimenti si fa causa e si chiedono i danni.Alla fine , dopo otto anni trascorsi dal versamento contributivo gli viene erogato il piccoli importo, ma solo semestralmente, mentre il conguaglio dovuto degli anni trascorsi  non viene riconosciuto. Ed allora occorrerebbe fare una causa, ma alla fine si rinuncia perché le spese legali supererebbero l’importo dovuto dall’Istituto dei duemila euro.

E così siamo giunti alla farsa da parte dell’Inps, che per sua colpa non riesce ad incassare i versamenti di chi vorrebbe pagare, mentre allo stesso tempo non liquida chi ne avrebbe diritto.

Sicuramente un bel vedere, ma senza panorama.

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