Confesercenti: Governo s’impegni a non aumentare Iva

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castronibanner728x90Confesercenti. Il rallentamento dell’economia internazionale, come suggerisce il susseguirsi di revisioni al ribas­so delle stime di crescita, potrebbe porre dei problemi anche nel raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati con l’Europa. È fondamentale, quindi, che il Governo confermi di vo­ler mantenere l’impegno preso e non faccia scattare gli aumenti IVA previsti dalle clausole di sal­vaguardia: sarebbe un intervento controproducente proprio per la crescita”. A dichiararlo è il Pre­sidente di Confesercenti Massimo Vivoli a seguito della diffusione delle previsioni di OCSE sul Pil italiano nel 2016, riviste al ribasso dall’1,4 all’1%. Negli ultimi mesi il leggero ritorno al consumo degli italiani è stato il principale impulso per la ri­presa del nostro Pil. La frenata dell’economia globale e il persistere del credit crunch, infatti, han­no portato a risultati inferiori al previsto sia sul fronte delle esportazioni che su quello degli inve­stimenti, che necessitano di maggiore tempo per materializzarsi. Aumentare il prelievo fiscale sui consumi ritoccando verso l’alto l’IVA – conclude il Presidente di Confesercenti, sarebbe dunque un grave errore, perché soffocherebbe sul nascere non solo la ripresa del mercato interno, ma quel­la di tutta l’economia, perdendo i tanti progressi effettuati fino ad ora. Le risorse per rimettere a posto i conti devono venire dalla spending review che, come ha ricordato anche la Corte dei Conti, deve essere portata avanti più velocemente e con maggior coraggio. La razionalizzazione della spesa pubblica e l’eliminazione degli sprechi sono sempre state necessità fondamentali per il nostro Paese: oggi, visto il quadro internazionale, lo sono più che mai”. Ma le clausole di salvaguardia sono una variabile molto discussa delle leggi di bilancio degli Stati, che gli esperti non faticano a identificare come una “cosmesi” dei conti pubblici: si mette nero su bianco che – in caso necessario – scatterà questa o quella misura di inasprimento fiscale, per riportare i quadri programmatici dei conti entro i parametri comunitari.

confesercentiLa legge di Stabilità per il 2016 ha disattivato completamente l’eredità delle precedenti Finanziarie gravanti su quest’anno, impegnandosi per 16,8 miliardi. Ma per gli anni successivi ha potuto pensare soltanto in parte ad escludere quegli inasprimenti fiscali: la legge è intervenuta per 11,1 miliardi nel 2017 e a 9,4 nel 2018, ma ha lasciato partite aperte da 15 miliardi per il prossimo anno e circa 20 miliardi per i due successivi.

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