Appalti sospetti nei servizi di consegna bollette, e multe. Ritardi per penalizzare gli utenti

Appalti sospetti. Negli ultimi anni Poste Spa in maniera alquanto bizzarra, perde colpi sul fronte della consegna di bollette e multe. E perché lascia campo libero a mani private? Tutto ruota attorno ad appalti giocati a prezzi di favore, attraverso i quali società private, sono libere di espandersi senza freni e controllo. Ma l’altra faccia della corsa al ribasso comporta spesso il recapito di bollette e multe in ritardo, assenza di data, e non di rado l’omissione. Alla fine, come sempre a pagare è il povero cristo di turno. Vediamo di cosa si tratta. Tra le società che si sono aggiudicate l’appalto sono la siciliana Fulmine Group e Italposte. Fulmine Group continua ad espandersi, conquistando anche il Comune di Roma. Il raggruppamento di imprese che riunisce 250 aziende del settore postale privato, ha firmato l’accordo della gestione dei servizi postali anche per Roma Capitale, primo comune italiano: servizio di recapito tramite posta ordinaria registrata, posta raccomandata semplice e A.R. per conto degli uffici del Campidoglio. Il comune di Roma, ad esempio, paga il prezzo più alto d’Italia per la notifica dei verbali dei vigili urbani: ogni multa costa 11,90 euro contro, per esempio, i 4,99 euro di Firenze. Ed è bufera anche sulla scelta di Bnl di esternalizzare il servizio di recapito dei rimborsi Ztl alla Fulmine Group, che vede tra i suoi soci il forzista Mariano Piazza. Intanto il palazzo ex Poste di via De Gasperi, pronto da tempo, e destinato a diventare il polo tecnico del Comune, resta vuoto. Eppure l’ amministrazione lo ha pagato 22 milioni di euro.

Vittime della trappola delle multe, anime in pena alla ricerca di un modo rapido (e possibilmente indolore) di pagare la propria contravvenzioni. I cittadini continuano a sfogarsi. Chiedono “nome, cognome e fotografia” di chi ha allestito un iter farraginoso, un sistema che sembra fare acqua da tutte le parti. Con il risultato di far spesso decadere i termini per usufruire dello sconto del 30 per cento sulle multe. “Ti mandano un avviso di raccomandata – racconta Paola P., cercando di mettere in ordine tutti i passaggi necessari per ottenere il bollettino e disfarsi finalmente del verbale dei vigili urbani – tu vai alla posta per ritirarla e trovi una lettera che ti dice che hai una multa da ritirare dalla polizia municipale. Gira e rigira, ho dovuto chiedere due permessi al lavoro solo per prenderla”. Sulla cartolina finita nella cassetta delle lettere di Andrea L., invece, “mancava addirittura qualsiasi specificazione sugli orari di apertura dell’ufficio. Arrivo davanti la sede e trovo chiuso per ferie fino al 23 agosto. Hanno praticamente sequestrato la mia raccomandata. Potrebbe contenere notizie importanti. Ma siamo nella legalità? A me non pare”. L’unica ad aver trovato una soluzione, mentre nelle cassette dei vicini si depositano le cartoline inviate da Italposte e Fulmine Group per conto del Comune, pare essere Maura M.: “Ho pagato tutto online, registrandomi al sito del Comune. Non sono andata a ritirare nulla, risparmiando tempo, benzina e soldi. Tanto già accade di essere molestati per multe di anni prima. In Campidoglio forse sperano in un fortunato smarrimento della ricevuta per guadagnare due volte”. La vicenda non è sfuggita al Codacons: “Questa tortura va avanti da troppo tempo. Siamo pronti a portare il caso in procura e davanti ai magistrati della Corte dei Conti. Chissà quanti avvisi non vengono consegnati, contando anche le mancate citofonate, e quante multe non vengono mai pagate”. il Comune proroghi i termini per usufruire dello sconto. E poi si dia una valutazione al tempo perso dai cittadini per ritirare i verbali. Andrebbe tolto un ulteriore 10 per cento dall’importo della multa”. Altro aspetto vessatorio è l’invio della bolletta quando i termini di pagamento sono scaduti. «Nella bolletta successiva viene comminata la sanzione per ritardato pagamento. Anche in questo caso», spiega Landi, «è opportuno segnalare alle Associazioni Consumatori e alla stessa Autorità per l’energia in modo da accertare se si tratta di casi isolati o di una pratica commerciale scorretta». Infine c’è da aggiungere altro sulla strategia del ritardo, che vi sia tacito accordo con le banche, in modo tale che le Compagnie distributrici di energia elettrica, possano far meglio orientare il cliente presso uno sportello bancario, o Bancoposta per il domicilio delle bollette on-line. Ma se una bolletta dovesse risultare esagerata, od in presenza di conguagli non dovuti, poi, per ottenere i danni risarcitori diventerebbe un dramma, perché, se invece si è in possesso di una bolletta nelle proprie mani, è più agevole contestare e non pagare indebitamente.

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