Depositi c/c: Bancoposta la più sicura
di Roberto Casalena
Depositi al sicuro? Il bail-in prevede che se una banca rischia il default, i primi a rimetterci sono azionisti, obbligazionisti, ed infine, i correntisti, con depositi sopra i 100.000 Euro. Dunque, che fare per non entrare nella spirale perversa del sistema bancario? Per cifre superiori ai 100.000 euro occorrerebbe aprire più conti, di 100.000, in 100.000 per chi li ha, ma ci sarebbero tutti i costi da dover pagare per la gestione dei c/c. Ma per chi possiede cifre , di gran lunga superiori, che fare? Ad iniziare dalle grandi e medie imprese. La soluzione potrebbe essere per chi ha cifre al di sotto di un milione di euro depositate, di splittare i soldi, su vari c/c di diverse banche, mantenendo la soglia dei 100.000 euro.
La soluzione potrebbe essere quella di mettere i depositi in un c/c di Bancoposta, perché questa non rientra nel bail-in, in quanto non è una vera banca, dal momento che non effettua prestiti, ed inoltre, perché le Poste, che controllano Bancoposta, è controllata dallo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, e quindi, lo Stato ne è il garante. Ed allora, esiste il rischio che masse di denaro migrino verso Bancoposta, e che le banche rimangano a secco di liquidità ed utili. Sembrerebbe di capire, che gli istituti di credito, in vista di tale possibile trasmigrazione dei depositi, stiano provvedendo, chiudendo filiali e prevedendo tagli del personale (da qui al 2020 ne sono previsti 23.000). Inoltre, su suggerimento del presidente del Consiglio, si starebbe cercando di attivare maggiori concentrazioni, in modo da evitare duplicati sul territorio.
In conclusione, Bancoposta, non prestando denaro, non ha sofferenze come le banche, per cui non potrà mai ritrovarsi in una situazione di default con tutti i rischi connessi. Renzi e l’Europa hanno provato a fregare anche gli italiani, che sicuramente sono più svegli della Merkel.