Istituti di credito ingranaggio monolitico
Istituti di credito sempre più “imbalsamati””, infatti, non effettuano microcredito, non recepiscono la normativa sui prestiti vitalizi, non riescono a tramutare un prestito rateizzato in una rata unica (ad esempio di fronte alla constatazione della vendita di un immobile), sospensione delle rate di fronte a motivazioni valide, assenza di debordo sullo scoperto dei c/c, uso indiscriminato di tassi usurai. Insomma, tutta una serie di lacune che andrebbero colmate. Per quanto riguarda il piccolo credito nel settore alimentare, sempre più commercianti lo erogano, e senza interessi. Il cliente, se conosciuto dall’esercente, può acquistare i prodotti, fino alla fine del mese, per poi ripianare il debito. Un servizio di piccolo credito che nessuna banca attua, trincerandosi dietro gli accordi stipulati a Basilea 1,2,3 e 4, affermando di avere le mani legate su alcune tipologie di offerte di credito, noi in maniera ilare affermiamo anche i piedi. Nel frattempo, non si spiegano le tante sofferenze che hanno (200 miliardi, ed oltre 180 miliardi di crediti in stand by) ne la loro provenienza. Al contempo si assiste attoniti a prestiti che non dovevano affatto esser concessi, non ultimi i casi delle quattro banche di recente assurte alla cronaca, che sono state saccheggiate sulla pelle di piccoli e medi azionisti ed obbligazionisti. Il sistema bancario è lapalissiano, non funziona al passo con i tempi, persino i direttori dei filiale non hanno più alcun potere sui prestiti, e sono diventati solo dei passacarte per le direzioni centrali, ove il cliente è solo un fascicolo. Per rendere bene l’idea delle conseguenze delle ratifiche di Basilea, e quindi delle responsabilità UE, facciamo un esempio esplicativo: se un cliente chiede un prestito di 30-40.000 euro, con garanzia di un immobile da vendere, la banca fa orecchio da mercante. E’ contemplato il sistema delle rate. Dunque a contare è solo il reddito da lavoro o pensione. Il divenire si è fermato in banca, mentre il governo sostiene che si stia procedendo nel verso giusto. Ma è una barzelletta ? Infine, ci sono casi eclatanti di tassi usurai, che la banca applica senza ritegno non arretrando sui suoi passi. Il creditore per difendersi è costretto a delegare un avvocato del settore per poi ricorrere ad un giudice. Negli ultimi anni, e questo lo diciamo con soddisfazione, si sono moltiplicate le sentenze sfavorevoli alle banche, il che la dice lunga sul loro operato.
Di Roberto Casalena