Lillo e Greg- Tutto il mondo è palcoscenico

_LSD9753SLillo e Greg, e non solo ovvero Tutto il mondo è palcoscenico. Accanto a me, compagni di poltrona, un attempato, alticcio e rumoroso signore, che alzatosi in ultimo, per applaudire e salu­tare gli interpreti, appoggia il suo pancione sulla nuca di una giovane pulzella che sentendo la sgra­dita pressione riferisce l’accaduto al suo fidanzatino e per poco non ci scappa la baruffa. Alla mia sinistra un bimbo di 10 anni circa rideva e rideva senza tregua; ancora più in là, un tipo col capo re­clino dormiva profondamente, resuscitato dal suo torpore nel sentire i sospiri della giovane e bravis­sima interprete, Monica Volpe, nel ruolo della subrettina in carriera , e da lì in poi vigile e attento per vederla e ammirarla nei suoi abitini succinti e pose sexy. E’ proprio così, Tutto il mondo è pal­coscenico e i colpi di scena sono veramente tanti anzi potrei dire come non mai in questa esilarante commedia: una gragnola di colpi di scena nel significato concreto del termine e scoprirete perché e come. In poche parole uno spettacolo scoppiettante adatto a tutte le età, religioni e fedi politiche. Scoppi e colpi sono il contorno di un ottimo menu interpretativo e comico dove lo spettatore assa­pora il gusto di ogni singola battuta e gode nell’avere commensali intelligenti per poter ridere come scemi. A questo spassoso banchetto, Dora Romano, straordinaria, interpreta un’attrice costretta a fare il verso alle attrici d’un tempo lontanissimo ; Marco Fiorini, all’inizio, disinvolto presentatore, si propone in maniera eccellente anche come un cinico ufficiale giudiziario e un eccentrico consu­lente finanziario che sconvolgerà la vita e i progetti della compagnia teatrale che va in scena con un’orribile commedia sull’invasione tedesca del ’43. Lillo tiene ritmo ed energia a livelli altissimi, ricorda il grande Paolo Panelli. Greg più tenuto nella recitazione esplode nell’interpretare l’impren­ditore tedesco invaghito della soubrette e ci regala un’interpretazione da Oscar nella veste (da sera) di un personaggio che sembra far dimenticare l’uomo e attore Claudio Gregori, trascinandolo nell’incomparabile e piacevolissimo mondo delle Regine dello strascico. In sintesi, Marchette in Trincea, porta alla luce un concetto del quale tener conto: C’è una sola costante nella vita: il cam­biamento. Lillo e Greg, insieme ad altri artisti, sono testimonial di un progetto di elevata sensibilità sociale e il teatro che li ospita fa da punto di raccolta: dopo spettacolo c’è la proiezione di un episo­dio della web serie Pupazzo Criminale che ha l’intento di far acquistare la t-shirt stampata, il ricava­to della vendita servirà all’acquisto di pulmini attrezzati per ragazzi disabili.

Lillo & Greg

dal 23 febbraio al 3 aprile 2016

in

MARCHETTE IN TRINCEA

(Work in regress)

di Claudio GREG Gregori e Pasquale LILLO Petrolo

con

DORA ROMANO, MARCO FIORINI e MONICA VOLPE

REGIA Lillo &Greg

CO-REGIA Andrea Palotto

SCENE Andrea Simonetti

MUSICHE Claudio Greg Gregori e Attilio Di Giovanni

TEATRO BRANCACCIO

Via Merulana, 244 – 00185 Roma

Tel 06 80687231/2 Fax 06 80687235

www.teatrobrancaccio.it

Una male assortita compagnia di teatro è in scena con un’orribile commedia sull’invasione tedesca del ”43. L’assenza di pubblico, quindi d’incassi, non concede la possibilità di estinguere le rate di un’ipoteca accesa per l’allestimento e un ufficiale giudiziario inizia a pignorare costumi, luci ed ef­fetti, trascinando la commedia in un gorgo d’involuzione minimalista. Poco prima del Caporetto, il salvifico avvento di un imprenditore tedesco le restituisce fasti mai sperati. Il nuovo produttore, però, pretende l’inserimento di slogan pubblicitari ed un ruolo migliore per l’attrice di cui si è inva­ghito. I nuovi pacchiani mutamenti dello spettacolo entusiasmano la critica intellettuale, che vede nello spettacolo una feroce satira di costume. La chiave di volta si troverà in un bizzarro consulente finanziario che determinerà l’ultimo, assurdo cambiamento. A distanza di quattordici anni i due umoristi ripescano una commedia di Greg ed insieme la sman­tellano, la scompongono e la assemblano di nuovo, ribattezzandola “Marchette in trincea”. Siamo sempre nel sofisticato terreno del meta teatro, tanto amato da Lillo & Greg. Ed è un terreno assai fertile per veicolare il loro umorismo e contemporaneamente dissacrare le di­namiche, spesso squallide, che animano il mondo dello spettacolo: le rivalità, la bramosia del dena­ro o della carriera, gli pseudo intellettualismi, gli ego ipertrofici, i falsi idoli, le ipocrisie e il dogma numero uno: la forza che muove l’universo, quella per cui sempre soccombe il carro di buoi.

di Maria Pia Carlucci

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