Il mare affonda Renzi&Co con la sua energia
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Il mare affonda Renzi&Co. Energia pulita generata dalle onde, altro che trivelle od inquinamento da idrocarburi come a Genova dove una tubazione obsoleta e fatiscente si è rotta. Perché le compagnie petrolifere (le 7 sorelle) se ne fregano della gente e del possibile inquinamento, come del resto le case farmaceutiche che magari creano un virus, come accade per i computers, e possiedono già pronto l’antidoto. Sarebbe ora di smetterla di giocare sulla pelle delle persone. Ed a proposito dell’energia pulita tratta dal mare, proviamo a informare la massa addomesticata da notizie fuorvianti o sottointese. Dunque, ecco un’altra valida alternativa al petrolio e gas, l’energia marina, ai più sconosciuta e che volendo potrebbe raggiungere nel 2050 i 71 GW d’installato. Le onde, non solo belle a vedersi quando il mare è agitato, ma anche in grado di creare energia pulita in gran quantità. E l’Italia con quasi 8.000 Km di coste, potrebbe diventare uno dei primi paesi per tecnologia e sviluppo di energia ricavata dalla forza marina. Di che si tratta? Spieghiamolo in breve. Si posizionano delle piattaforme nel mare, non come quelle per estrarre petrolio, ma molto più piccole, senza personale, che catturando il moto ondoso su una serie di ali mobili, o attraverso oscillazioni, muovono una turbina che genera elettricità. Ma chi le vuole?
Renzi e amici non di certo. Dalla canzone, Onda su onda di Paolo Conte a quelle che generano energia, il passo sarebbe breve, solo lo si volesse. Cronologicamente la prima stazione per lo sfruttamento di energia da marea è stata costruita nel 1966 a La Rance, in Francia, con una capacità di 240MW. Da allora gli impianti sono cresciuti ed evoluti. Attualmente sono in fase di realizzazione 30 turbine tidali (dall’inglese tide-marea) con una capacità di 1.05 MW. Inoltre sta procedendo la realizzazione di un impianto da 240 MW a Swansea, nel Regno Unito. L’Enea frattanto, ha presentato l’anno scorso una tecnologia smart e low cost per produrre energia dalle onde del mare: si tratta del dispositivo PEWEC (Pendulum Wave Energy Converter), progettato per le coste italiane, dove le onde sono di piccola altezza ed alta frequenza. Lo sfruttamento dell’energia dalle onde presenta diversi vantaggi anche rispetto all’eolico, ed al fotovoltaico perché ha un basso impatto ambientale e visivo, minore variabilità oraria e giornaliera, oltre ad una variazione stagionale favorevole, dal momento che il potenziale energetico dalle onde è più alto di inverno, quando i consumi sono massimi.