Fisco, il manganello in mano alle forze politiche
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Fisco, il manganello in mano alle forze politiche. Si versano tributi in ogni dove, e quando enunciamo il sostantivo Fisco, intendiamo non soltanto gli alti prelievi sul lavoro, società, pensioni, Iva, ma anche il nutrito sottobosco di tasse occulte, come le accise su carburanti e tabacchi che incidono oltre il 70% sul prezzo al dettaglio. Premettiamo è giusto pagare le tasse ma se i soldi incassati dallo Stato fossero utilizzati per servizi alla comunità, non così. Nelle vie contorte di politica e burocrazia, ingenti quantitativi di denaro svaniscono, sprecati, od ancor peggio, terminano la loro corsa nei gironi infernali della corruzione. Almeno nelle intenzioni, e promesse, gli unici due schieramenti, che in linea di massima vorrebbero metter mani su una più equa fiscalità, sono il M5S e la Lega, anche se l’ex partito di Bossi è spesso rimasto invischiato in numerose inchieste con condanne. Ripiegando al discorso sulla tassazione iniqua, colei è figlia legittima della vecchia Dc, che non badava ad elargire fiumi di denaro senza controllo, pur di ungere il suo parco elettorale. Poi si sono associati gli altri schieramenti appartenenti alla Prima Repubblica, per transitare da Berlusconi ai giorni d’oggi, ove con la promessa di quattro spiccioli il Governo Renzi abbindola la massa credulona. Se si fanno due conti, l’italiano lavora solo per dare i soldi allo Stato, senza da questi esser ripagato. Un mondo alla rovescia, ove la colpevole classe politica rimane impunita.
Uno sguardo alle modifiche alla costituzione che andranno a referendum in autunno, ad iniziare dalla riforma del Senato, una mezza riforma, andrebbe chiuso e basta, e l’Italicum, su cui Berlusconi si era all’inizio espresso a favore, per poi ripensarci non appena realizzato che FI non sarebbe mai giunta al ballottaggio, come prevede la riforma. E tornando al Fisco, una valida ricetta sarebbe importare modelli da altri paesi ove vigono regimi fiscali più efficienti, come quello di stampo anglosassone, ove il reddito, se rimane, viene tassato. Questo modello offre due sostanziali vantaggi: 1) ogni cittadino controlla l’altro 2) l’evasione è di gran lunga inferiore. Negli Usa, ed in Gran Bretagna questa è rispettivamente al 4 ed al 3%. Detto sistema, tra l’altro, potrebbe snellire anche il lavoro della magistrature, sempre alle prese con una enorme massa di lavoro dagli elevatissimi costi. Ma possono pregiudicati ed incompetenti politici, desiderare un Fisco ad immagine e somiglianza dei cittadini?