Inps casse vuote dal 2015. Boeri vuole tagliare le pensioni
Il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, propone un intervento di tagli sugli assegni delle pensioni. Scoppia la bufera con i sindacati. “I percettori di prestazioni previdenziali più generose hanno un tasso di mortalità più basso: di questo bisognerebbe tener conto per eventuali interventi perequativi”. Lo ha affermato il presidente dell’Inps, Tito Boeri. Secondo Boeri, i dati, mostrano che le persone con pensioni più alte vivono più a lungo, e rafforzano l’idea che “interventi perequativi potrebbero essere fonti di risparmio non irrilevante” e avrebbero un compatto sul sistema pensionistico “ancora più forte”. Sono dati di cui bisogna tenere conto, ha fatto notare, perché sulle pensioni in essere si potrebbe ottenere un risparmio maggiore di quanto previsto. Le parole del presidente dell’Inps hanno allarmato i sindacati: “Allucinanti le dichiarazioni del presidente dell’Inps, Tito Boeri, secondo il quale i pensionati che percepiscono assegni più alti vivono più a lungo e che eventuali interventi perequativi su queste pensioni potrebbero rappresentare un risparmio notevole per le casse dell’Istituto di Previdenza”, afferma in una nota Romano Bellissima, segretario generale della Uil Pensionati. “Evidentemente – prosegue Bellissima – nei pensieri del presidente c’è anche il desiderio del doppio risparmio: ridurre le pensioni, così il pensionato prende meno, vive meno a lungo, quindi meno rate di pensione da erogare. Fondamentale è invece, in questo momento, ripristinare il valore dei contributi versati e l’equità del diritto”. La grave situazioni di crisi economica che affligge il nostro Paese si esprime in diversi sintomi, tra questi il bilancio della previdenza. A lanciare l’allarme è una comunicazione diramata dell’Inps: “La fusione degli enti previdenziali ha sballato i conti. Dal 2015 casse vuote. E gli assegni non arriverebbero più”. Si tratta di una situazione appurata dalla corte dei conti e dai magistrati contabili. Il rischio fallimento deriverebbe dalla recente fusione di Inpdap e Enpals nell’Inps. Secondo il presidente dell’Inps, infatti, “la fusione di Inps, Inpdap e Enpals ha scaricato sull’ente pensionistico costi insostenibili portando a un buco di 100 miliardi. e non si interverrà rapidamente non si riusciranno a pagare più gli assegni pensionistici.