Pensione: a gennaio arrivano gli aumenti
Dal 1° gennaio 2020 riconosciuti gli adeguamenti Istat che rivaluteranno le pensioni. Ma l’Ocse chiede di rivedere l’età pensionabile.
Le pensioni saranno rivalutate in base agli indici Istat da gennaio 2020 , per adeguarle alla variazione del costo della vita e dunque all’inflazione.
Un Decreto pubblicato ieri in Gazzetta fissa i nuovi importi: gli aumenti in arrivo non saranno entusiasmanti, poiché la rivalutazione sarà solo dello 0,4% che è l’incremento del costo della vita misurato dall’Istat.
Inoltre, questo adeguamento sarà riconosciuto in misura piena, al 100%, solo per tutte le pensioni fino al triplo della minima (in pratica gli assegni mensili fino a 1.539 euro), mentre per quelli di importo superiore la percentuale sarà progressivamente decrescente.
Con l’adeguamento una pensione di 1.000 euro lordi mensili aumenterà di 4 euro, applicando per intero il coefficiente di aumento Istat che abbiamo visto pari allo 0,4%. Siccome per le pensioni superiori al triplo del minimo (circa 1.539 euro) l’adeguamento non è pieno ma decrescente, chi percepisce 2.000 euro mensili avrà un aumento di 7,80 euro e chi ne prende 3.000 riceverà 6,30 euro in più.
Intanto, l’Ocse (Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa) ha chiesto di rivedere l’età pensionabile: quella attuale, mediamente di 62 anni, è troppo bassa e a giudizio dell’organo internazionale non offre adeguate garanzie.
L’Ocse aveva già criticato l’Italia a proposito di Quota 100, ma stavolta il richiamo è diverso: «I governi devono attuare rapidamente riforme più inclusive e armonizzate per tutti» ha affermato il segretario generale Angel Gurría, e tutelare soprattutto i lavoratori atipici, penalizzati dall’attuale sistema pensionistico.
da : La legge per tutti