Come evadere il fisco legalmente
Ecco i metodi per evadere e pagare meno tasse
Chiedersi come evadere il Fisco legalmente è una contraddizione in termini. Se è vero, infatti, che l’evasione fiscale è illecita, non si vede in quale modo questo comportamento potrebbe trasformarsi in lecito. Sarebbe come domandarsi: «come violare la legge senza violare la legge».
Eppure molti italiani, stretti dalla morsa delle imposte, si chiedono spesso come pagare meno tasse o come nascondersi al Fisco oppure occultare denaro al Fisco.
I metodi per evade il Fisco, in realtà, esistono: se non fosse così non ci sarebbe bisogno della Guardia di Finanza e della stessa Agenzia delle Entrate che, ogni giorno, conducono una lotta serrata contro le tecniche più consolidate degli evasori.
Ma è anche vero che ci sono metodi più “sporchi” (realizzati cioè “alla luce del sole”) e altri, invece, più sofisticati che, tramite l’utilizzo di mezzi leciti, sono rivolti a conseguire un risultato illecito: pagare meno tasse del dovuto. Sta in questo la distinzione tra evasione fiscale ed elusione fiscale (di recente soprannominata «abuso di diritto»). Quest’ultima è più subdola perché si nasconde dietro attività lecite, ma non per questo non vietata. Pensa al caso di chi intesta una barca alla società facendone, però, un uso personale; o al caso di chi gestisce un’azienda e assume la moglie pur di spezzettare il proprio reddito e rientrare in uno scaglione Irpef più basso. In tali modi, si rispettano formalmente le norme fiscali realizzando, però, dei vantaggi indebiti.
Chiedersi come evadere il Fisco legalmente potrebbe nascondere proprio l’intenzione di rifugiarsi nell’elusione fiscale al fine di nascondersi più facilmente. Non per questo, però, non si è nel campo dell’illegalità.
In ogni caso, è bene ricordare che, al pari dell’elusione, anche l’evasione fiscale non costituisce un reato se rimane entro determinati limiti di importo (spesso, modificati dal Governo). Si tratta allora di un semplice illecito amministrativo che può comportare, al massimo, l’accertamento fiscale, l’applicazione delle sanzioni economiche e l’avvio del conseguente procedimento di riscossione esattoriale (che inizia tramite le cartelle di pagamento e termina nel famigerato pignoramento).
Come nascondersi al Fisco?
Il metodo migliore per sfuggire al Fisco è «non esistere». In realtà, tutti esistiamo sia per lo Stato che per l’Agenzia delle Entrate. A partire dall’atto di nascita, infatti, viene creato un codice fiscale che è una specie di codice a barre, di targa, che ci viene incollato fino alla morte. E, dunque, qualsiasi autorità, ivi compresa l’amministrazione finanziaria, può sapere che ci sei.
Però, è anche vero che, se non hai mai presentato la dichiarazione dei redditi e non hai un conto in banca, difficilmente il Fisco può sapere che percepisci dei redditi e, quindi, verosimilmente, ti lascerà stare. Se così non fosse, come farebbero tutti i venditori ambulanti di prodotti contraffatti a vivere senza pagare le tasse? Gestiscono il contante e sono “sconosciuti” al Fisco.
Naturalmente, devi stare attento a come spendi e a cosa compri. Tutti gli acquisti che farai con scontrino restano anonimi e non tracciabili. Per questi, quindi, non subirai mai alcun accertamento tramite redditometro. Quelli, invece, che fai lasciando il tuo codice fiscale (ad esempio, un affitto, un viaggio aereo, un mutuo) o chiedendo fattura finiscono nel calderone dei dati controllati dall’Agenzia delle Entrate e, tramite un controllo incrociato, la Finanza potrebbe arrivare a te.
Naturalmente, tra le spese che fanno scattare il redditometro c’è, per antonomasia, l’acquisto di una casa o di un’auto, anche se si tratta di seconda mano (da qualche parte dovrai pur prendere i soldi per l’assicurazione, per il bollo e la benzina).
In un decreto ministeriale del 2015 [1] sono indicate tutte le spese che sono soggette a controllo fiscale tra cui quelle per i consumi di luce, acqua e gas, colf, visite mediche e medicinali, acquisto di smartphone e sim, abbonamento pay-tv, animali domestici, alberghi e viaggi, polizze vita.
Molte di queste voci, però, non danno quasi mai luogo a controllo, anche se, il più delle volte, chi vuol restare sconosciuto al Fisco intesta utenze e beni ai propri familiari (ad esempio, un padre pensionato).
Come sfuggire al Fisco
Risiedere all’estero è il metodo migliore per sfuggire al Fisco. Si tratterebbe, quindi, di registrarsi all’Aire (l’Anagrafe italiana dei residenti all’estero) e pagare le tasse di un altro Stato con una imposizione fiscale più leggera (ad esempio l’Irlanda o il Portogallo). Lo fanno già numerosi pensionati: leggi Pensione: conviene portarla all’estero? Ma non è così facile. Per essere considerato residente all’estero ed evitare la tassazione in Italia della propria pensione è necessario che il contribuente soddisfi i seguenti requisiti:
non deve risultare iscritto nell’anagrafe della popolazione residente in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili);
deve essere iscritto all’Aire;
non deve risultare domiciliato in Italia per più di metà dell’anno;
non deve aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.
In pratica, non ti basta fissare la tua residenza all’estero cancellandola dal tuo attuale Comune, ma devi fisicamente viverci per almeno 184 giorni l’anno.
Chi non rispetta uno solo di questi paletti è considerato evasore.
Usare lo schermo di una società
Un escamotage usato da molti italiani per evadere il Fisco legalmente – ma, in realtà, si tratta pur sempre di illecito – è la creazione di una società per usarla come “schermo” ed a cui intestare i propri beni. Si va dal notaio per costruire la società e, in quella sede, si registra il versamento di capitale sociale. Poi, si fa un «finanziamento soci» alla stessa società la quale compra il bene, ad esempio, un’auto. L’atto non viene comunicato all’Agenzia delle Entrate e così il socio, di fatto vero utilizzatore del bene, non viene “intercettato” dal redditometro.
Donazioni a società no profit o sportive
Quanto sono bravi gli imprenditori che destinano una parte del proprio fatturato alla beneficienza o a quelle realtà che puntano sulla crescita dei giovani, come le società sportive dilettantistiche. E quanto sono furbi quelli che lo fanno per fregare il Fisco.
Uno dei sistemi più ricorrenti per non pagare le tasse, infatti, è quello di fare una donazione a delle società no profit per trarre uno sconto fiscale di oltre il 25%.
C’è, addirittura, chi mette in piedi una propria Onlus o una società sportiva. In realtà, l’imprenditore o il professionista diventa benefattore e beneficiario: in questo modo, riesce ad usufruire di un regime fiscale agevolato e, pensate un po’, anche ad avere la possibilità di ottenere il 5 per mille delle tasse pagate dai contribuenti.
Fatture false o gonfiate
«Tu mi fai una fattura per 1000 euro, io mi porto la spesa tra i costi e così pago meno tasse; una parte di questo guadagno poi te la giro in contanti. Così ci guadagniamo entrambi». Questo comportamento tra due imprenditori o professionisti, che apparentemente può apparire lecito, è invece reato anche se la fattura è solo di 1 euro.
Chi si occupa di creare queste fatture false? Quelle che, di solito, vengono chiamate «società cartiere» proprio perché il loro compito è quello di creare delle «carte false».
Che possibilità c’è di essere scoperti? Dipende dagli importi. Ma oggi con i controlli incrociati e i computer gli accertamenti sono diventati più serrati.
False separazioni
Come tutti sanno, l’Isee è l’indicatore della ricchezza di una famiglia. Ma se la famiglia si scompone, magari a seguito di una separazione fittizia, anche i redditi si scompongono. Risultato: tanti Isee più bassi di quello precedente. Il vantaggio è immediato: percepire sussidi e benefici altrimenti non dovuti.
In questo modo, peraltro, una volta stabilita la residenza diversa, non si paga più l’Imu sulla seconda casa intestata al coniuge.
Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
Nell’elenco delle condotte apparentemente lecite, ma in realtà vietate c’è la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Immagina di avere dei debiti con l’Agenzia Entrate Riscossione per delle cartelle che ti stanno per essere notificate o che lo sono già state. Per evitare che l’Esattore ti pignori la casa, la intesti a tuo figlio. Ebbene, se stai sfuggendo alle imposte sui redditi (Irpef) per un ammontare superiore a 50mila euro commetti reato.
Fonte: la legge per tutti