Conte ha cercato tra la “spazzatura” del Senato, pur di rimanere in sella, e così, alla fine, è stato asfaltato

Di Roberto Casalena
Conte si è presentato al Senato ed ha preso la terza sportellata in faccia, rispettando, così, anche il
proverbio che dice “ Non c’è due senza tre”.
Infatti, dopo la rottura con Salvini, e poi con Renzi, ha tentato la terza via, quella dei costruttori, ma
noi li chiamiamo, invece, “spazzatura”, pur di cercare di rimanere incollato alla poltrona, lui e
l’armata Brancaleone che ancora lo sostiene.
E’ bene ricordare che il cognome Conte non ha nulla a che vedere con il titolo nobiliare, e che,
inoltre, il Presidente del Consiglio non è mai stato eletto da nessuno. E nonostante ciò, si è sempre
comportato come un Demiurgo ( Platone) pur non avendone le caratteristiche.
E non si capisce perché un professorino di periferia, messo lì per volere del M5S, tra l’altro pieno di
incompetenti e senza esperienze politiche, oltre che dal comico Grillo, che con il freddo Inverno
cadrà giù dall’albero, dovrebbe essere così interessato al bene dell’Italia, quando non si è mai
occupato prima di politica.? Ed il sornione Di Pietro direbbe, “ ma che c’iazzecca!!).
E Conte, sfiduciato da Renzi avrebbe dovuto solo che dimettersi, ed invece ha provato a mostrare i
muscoli, che peraltro non ha, ed ha chiesto la verifica, ben sapendo che al Senato non aveva i
numeri. E così, l’asfaltatore, è stato asfaltato.
Per non parlare, poi, dell’ultima passeggiata ridicola, dal Colle a Palazzo Chigi, inseguito da uno
stormo di giornalisti accalcati , nonostante le misure anti Covid, mentre ,invece, ristoranti e bar
restano chiusi dopo le 18 , nonostante tutte le misure precauzionali previste, e mentre non si è fatto
nulla per migliorare i trasporti pubblici, che rappresentano una delle principali cause di contagio del
Covid.
Ed ora Conte, nonostante abbia una maggioranza relativa riusicatissima al Senato vuole continuare
a gvernare, sperando , rovistando nella spazzatura, di poter trovare ancora qualche pepita d’oro che
gli possa illuminare il cammino. Pura follia, con tutte le problematiche sul tappeto, che se non
risolte velocemente rischiano di seppellire l’Italia.
Ed è bene ricordare che gli unici che hanno avuto il coraggio di staccare la spina a Conte,
rinunciando alle poltrone, sono stati Salvini, prima, e Renzi , dopo, quando dopo essersi turati il
naso per troppo tempo, e riscontrato che Conte e company non erano in grado di poter governare,
ma restare soltanto imbalsamati sulle loro comode poltrone danarose, hanno deciso, per il bene del
Paese, di non seguire la strada del poltronificio fine a se stesso.
Ed ora Mattarella, che farà? Si unisce al consenso dei quattro gatti “rinnegati” della politica ( per
altro inufficienti a garantire stabilità al Senato) ed ai senatori a vita, la cui presenza sugli scranni
non è afftto garantita, o proverà a persuadere Conte a dimettersi, prima che si continui a perdere
altro tempo prezioso per il varo delle riforme necessarie , oltre che per combattere la pandemia,
garantendo , però, allo stesso tempo imprese e lavoratori?

Lascia un commento