Giunta Raggi: giornalisti sciacalli, ora necessari assessori tedeschi
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Giunta Raggi: giornalisti sciacalli, ma necessari assessori tedeschi E’ questa la terapia d’urto che presentiamo alla neosindaca in difficoltà, dopo le dimissioni a catena di assessori e amministratori di Atac ed Ama, giacchè contro i “mastini” germanici non si scherza, poteri forti ed opposizione dovrebbero far i conti con manager competenti molto restii ad accettare mazzette. La Germania, rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale, è rinata divenendo la prima potenza economica europea. Come mai? Il motivo è che il popolo, amministratori e politici sono seri. Allora, tanto per far capire la differenza da Roma fannullona, facciamo qualche esempio pratico. In Germania, circa 40 anni fa il sottoscritto stava rifornendo di carburante la propria autovettura, sopraggiunse un poliziotto della stradale mi disse autorevole, che andavano sostituiti i pneumatici posteriori perché usurati, e che se non avessi provveduto, non avrei avuto l’autorizzazione a lasciare il Paese. Naturalmente mi beccai anche una sonora multa. In Italia non mi è mai accaduto, ne sentito alcuno a cui è stata elevata contravvenzione per usura battistrada. Altro episodio: oggi ho segnalato ad un vigile urbano alcune irregolarità di circolazione stradale. Risultato: spalluccia. Roma è così da sempre, se non si inizia a cacciar via menefreghisti e fannulloni, nulla mai cambierà. Sarebbe d’uopo, al più presto, istituire un call center, ed un sito di riferimento del Comune, ove poter denunciare ogni tipo di abuso. Per quanto concerne la Raggi, tutto era evidente ancor prima della sua elezione, avrebbe dovuto immergersi in un covo di vipere. Nessun potere che davvero conta desidera trasparenza, e perciò vede di malocchio la smaniosa e incalzante prima cittadina dell’Urbe. Olimpiadi 2024, nuovo stadio S.S. Roma, metro, Atac, Anas, sono le prime sfide all’ultimo sangue che la attendono. Tutti amano gli “istituzionali” bagordi, Mafia capitale, in fondo, è solo la punta dell’iceberg. Tra i nemici più acerrimi registriamo molti giornalisti che non esitano un attimo a sparare a zero a ogni piè sospinto, atteggiamento mai così violento verso i ben più torbidi predecessori. Olezzo di Massimo D’Alema? Nuovi scenari si prospettano.