Lettera di Mario Giordano a Matteo Bassetti
Caro Matteo Bassetti,
le scrivo questa cartolina per chiederle una cortesia: se trova un attimo di tempo, fra una foto da influencer e una comparsata TV, potrebbe chiedere scusa a Luc Montagnier?
Lo scienziato è morto pochi giorni fa in Francia. E chi gli ha parlato negli ultimi tempi mi ha detto, cito testualmente, che «le accuse e le ingiurie che gli erano state rivolte negli ultimi tempi gli pesavano sul cuore». Non è difficile da immaginare.
Per una persona che ha dedicato la vita alla scienza, che ha fatto scoperte importanti come quelle sull’Aids, che ha vinto il premio Nobel per la medicina del 2008, non dev’essere stato facile finire i suoi giorni sentendo nelle orecchie un Bassetti qualsiasi che gli dava del «rincoglionito». Anzi: «rincoglionito con demenza senile». Mai tanta violenza era stata usata nel dibattito tra scienziati. E lei l’ha usata nei confronti di uno che, in fatto di meriti scientifici, aveva non poco da insegnarle.
Montagnier ha detto cose sbagliate? Ha usato frasi inadatte? Ha seguito teorie inopportune? Tutto quello che vuole. Ma non meritava di essere liquidato come «rincoglionito» da chi si erge a paladino della scienza. Perché, le piaccia o no, Montagnier per la scienza ha fatto assai più che lei con le sue foto in costume al mare o le canzoncine di Natale con le memorabili rime «mangia il panettone e vai a fare l’iniezione, per il calo dei contagi dosi anche ai Re Magi». Non le pare?
Oltretutto su molte cose Montagnier ci ha azzeccato assai più di lei, caro Bassetti. Ricordo quando a inizio pandemia lei disse: «Il c0ronavirus? Fuori dalla Cina non è contagioso». Oppure quando il 4 agosto 2020 assicurò: «La seconda ondata? Non ci sarà». Oppure quando diceva (febbraio 2020): «Le mascherine sono inutili».
Ecco: invece ricordo che Montagnier fu il primo a dire, contro tutto e contro tutti, che forse il c0ronavirus aveva un’origine artificiale. Allora gli diedero del pazzo, ora tutti la ritengono un’ipotesi più che plausibile. Così come fin dall’inizio Montagnier disse che la vaxxinazione in piena pandemia avrebbe creato le varianti (cosa che nessuno diceva e si è verificata), che i va[[inati sarebbero stati contagiosi (cosa che tutti negavano e si è verificata) e che sarebbe stato opportuno puntare anche sulle terapie e non solo sul vaccino (cosa che veniva demonizzata e ora dicono tutti).
Dunque, mi scusi: chi era il rincoglionito?
In una recente intervista lei, caro Bassetti, ha parlato della necessità di riconciliazione. Le fa onore. Il Paese è stato lacerato e tutti vorremmo che si concludesse la stagione dei toni esasperati e delle contrapposizioni violente. Per farlo, però, oltre che finirla con la demonizzazione costante di chi non si adegua al pensiero unico vaxxino & cappuccino (copyright Maria Rita Gismondo), bisognerebbe anche chiedere scusa per gli insulti rivolti a quegli scienziati che hanno provato a rappresentare, magari con errori ma anche con lucidità, un punto di vista diverso. E che sono stati messi all’indice e bollati come «rompicoglioni». Se non lo facesse, vorrebbe dire che toccherà darle ragione, ma solo sul titolo del suo ultimo libro. Il mondo è proprio dei microbi. Sarà per questo che Montagnier se n’è andato. E lei invece resta.