Bad bank spaghetti western all’italiana
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Bad Bank. A luglio 2015, le sofferenze bancarie lorde ammontavano a 197,095 miliardi di euro di cui 140,968 imputabili alle società non finanziarie; 35,976 alle famiglie consumatrici; 15,914 alle famiglie produttrici. Entità raggiunta non solo a causa della crisi nata nel 2007, ma anche della pessima abitudine bancaria di concedere prestiti a clienti immeritevoli di credito, ma finanziati per meriti speciali (le famose pratiche stella – anni ’70 – del Banco di Roma), o per irragionevoli e intempestivi ordini di rientro imposti a clienti pur se non in crisi (“Sa, le banche stanno tirando i remi in barca…”).Ne è conseguita una crescita esponenziale dei crediti deteriorati. Sempre a luglio, al valore di realizzo (sofferenze meno fondi rettificativi già accantonati) le sofferenze nette ammontavano a 84,788 miliardi di euro. Le banche potrebbero benissimo costituire una bad bank di sistema senza chiedere l’aiuto di nessuno, ma il valore dei crediti cartolarizzati dipenderebbe esclusivamente dalla “qualità” dei crediti ceduti. Se invece,ecco il colpaccio,ci fosse la garanzia di qualche entità, magari statale… ecco, appunto, della Cassa Depositi e Prestiti (alle condizioni di mercato?), quelle cartolarizzazioni potrebbero godere di rating tale da poter esser scontate dalla BCE. Per inciso ricordiamo che CDP aggrega la raccolta tramite i libretti e i buoni fruttiferi collocati dagli sportelli di Poste, il cui ammontare 2014 è di 325,286 miliardi di euro con aumento di 33,347 miliardi (+11,4%) rispetto al 2013. La UE è molto perplessa: la Commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha detto di essere fiduciosa in una soluzione ma ha anche ribadito che “la bad bank può essere realizzata con o senza aiuti di Stato. Spetta alla Italia scegliere le modalità”. “Nel momento in cui viene istituita una bad bank che darà vantaggi a determinate banche occorre imporre la condizione della ristrutturazione”. Vedremo.
di Mauro Novelli
Le bad banks vengono create ad hoc dagli istituti bancari in difficoltà che non riescono a smaltire grandi quantità di crediti deteriorati.Con questo strumento le banche si sdoppiano e cedono parte del proprio portafoglio ai nuovi veicoli societari che aiutano gli istituti di credito a depurarsi dalle perdite derivanti da crediti anomali, tossici e difficilmente esigibili. La bad bank gestisce i crediti anomali ricevuti, correndo tutti i rischi che ne conseguono e godendo, pertanto, degli eventuali rendimenti. Essendo poco sicura la loro realizzazione, i rendimenti risultano potenzialmente più alti.