Indebitamento degli Stati studiato a tavolino
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C’é indebitamento ed indebitamento, uno solvibile e un altro più rischioso come quello della Grecia, che è stata sull’orlo di una crisi totale di liquidità, o quello argentino che all’epoca produsse uno sciagurato default. Fatto sta, che a nessuno, invece, sembra interessare il forte indebitamento degli Usa, o del Giappone (circa il 280% del Pil contro il nostro al 126%). Il debito ha luogo per favorire il sistema bancario e finanziario, mentre gli Stati, che dovrebbero essere sovrani, non lo sono più. Chiariamo meglio il concetto: uno Stato per esser dichiarato sovrano, dovrebbe poter battere moneta senza fornire deleghe. Ne consegue le banche centrali stampando cartamoneta o acquistano direttamente il debito, oppure finanziano il sistema bancario per acquisire nuove emissioni con maggiori costi, e così a rimetterci sono tutti. Una truffa planetaria, dove soprattutto i più deboli ne pagano le conseguenze. Se gli Stati avessero optato a favore del Signoraggio, ora nessuno patirebbe sofferenze. Che dire, poi, del concambio Lira-Euro? L’ultimo inganno imposto da una schizofrenica politica criminale.
In Giappone, il debito viene interamente coperto dalla popolazione, i tassi infatti vengono stabiliti dalla banca centrale e non risentono delle fluttuazioni esterne. E se occorre denaro al sistema bancario per acquistare titoli di Stato è la banca centrale ad erogare. In Europa, invece, i titoli sono in mano sia alle banche interne, che a quelle europee ed internazionali, il che provoca quotidiane fluttuazioni dei tassi, che in caso di debito sotto stress possono impennarsi rapidamente, come accaduto durante la crisi greca. Intanto l’Ecofin ha catechizzato la proposta avanzata da Berlino sulla richiesta di poter mettere un tetto ai titoli di Stato detenuti dalle banche. Se ne riparlerà solo a livello globale. La posta in gioco è la possibilità di discutere del varo di un possibile fondo europeo di garanzia sui depositi bancari.