Ultima spiaggia per Roma, assente dall’Europa
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Domenica è davvero l’ultima spiaggia per la città eterna, razziata dal sacco di mille false amministrazioni, sempre più colluse con la malavita organizzata. Nulla funziona, e mai ha funzionato. Immondizia, traffico, trasporti, Asl, degrado urbanistico ed ambientale, manutenzione stradale, fanno di Roma il fanalino di coda delle capitali UE, nonostante l’esclusiva dote storica e artistica. Si è giunti a raschiare il barile. Malgrado i lamenti, sussiste un largo spicchio di cittadini che tuttora trova la maniera di riporre fiducia ai soliti noti, spesso aggregati, e bramosi di forzare i chiavistelli del Campidoglio, con qualsiasi mezzo lecito, o illecito che sia. Almeno per una volta, la massa astenuta, si destasse, e andasse a votare secondo coscienza, senza vessillo di protesta, ma per condurre i romani direttamente nelle stanze dei bottoni.
Diciamo, ad onor del vero, che Ignazio Marino (ex sindaco romano Pd), esautorato per manifesta incapacità gestionale e decisionale, almeno ebbe faccia di svestire l’abito da parlamentare, prima di partecipare alla corsa elettorale. Giachetti invece se ne è ben guardato, figuriamoci! Resterà parlamentare, o si dimetterà, se diverrà sindaco o, soltanto consigliere in Campidoglio? S’apprende che Beppe Grillo non sarà di persona ad Ostia, alla chiusura della campagna elettorale della Raggi, andrà Luigi Di Maio; Grillo, ora è come l’Antitrust, sorveglia, solo, che ci sia il rispetto delle regole. Mossa l’onda, codesta ormai viaggia da sola, verso lidi cui approdare.
Questa è l’originale idea resa politica, non affaristica ad personam, ed assente dal popolo, che dovrebbe nel bene o nel male esser sovrano. È il momento topico, ora o mai più, il sistema vota se stesso, Giachetti od un fac simile è identico. È una occasione colossale, forse irripetibile sul breve. Facciamoci l’un l’altro gli auguri che a passare sia il messaggio di rigenerazione delle acque, non la stagnazione che provoca il cancro.