Poteri forti in campo, e l’ingenuità della Raggi
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I poteri forti, come temuto, sono scesi sul campo di battaglia con manovre atte a stritolare la Raggi. Andiamo per ordine. I media hanno snobbato la sibilla De Lillo, portavoce di Roma Popolare per Alfio Marchini sindaco. Dopo il recente annuncio di Alfio in cui si dava intenzione d’appoggio a chi fosse più vicino al suo programma (ad iniziare dal via libera all’espansione edilizia), giunge la presa di posizione ufficiale, che scopre le carte in tavola: voto a Giachetti. Ecco la dichiarazione: “Per quanto riguarda il ballottaggio le alternative sono: favorire con l’astensione o, il voto diretto la vittoria dei CinqueStelle, nettamente in vantaggio, o contrastarla… tertium non datur. Noi candidati di Roma Popolare – conclude de Lillo – abbiamo deciso mettendoci la faccia di votare Giachetti e i candidati nei Municipi opposti ai pentastellati. Non parteciperemo al gruppo di coloro che tra pochi mesi si lamenteranno a Roma del governo Cinquestelle e oggi non fanno nulla per contrastare che ciò avvenga”.
Ricordiamo, a chi non ne fosse a conoscenza, che lista Marchini ha ottenuto il 10,95%, che se spostato in toto, colmerebbe lo svantaggio accumulato nei confronti della Raggi dal candidato PD. Sul palcoscenico capitolino Meloni e FI recitano da attori non protagonisti, ma consumati, interpretando il ruolo di Ponzio Pilato. Perchè? Solo il coerente Salvini, per quel che poco conta sulla piazza di Roma, resta convinto suggeritore della Raggi. Discorso a parte merita il cardinal Richelieu D’Alema, innamoratosi a prima vista della grillina. Si sono avvitate ipotesi su ipotesi, ma di certo è la sua matta voglia di gettare Renzi dalla Rupe Tarpea.
Al suddetto aggiungiamo, a modesto avviso, almeno due grosse ingenuità della Raggi. A) Il suo incosciente impeto nel liquidare la candidatura olimpica come criminale. Mossa giusta nelle intenzioni, ma avventata nel logos; mai esperto cadrebbe in simil orrori espositivi. B) Porsi trasversalmente e in maniera intermittente, sulla costruzione del Roma Stadium. Vale a dire ingaggiare un feroce corpo a corpo con un paio di milione di tifosi romanisti. Risultato? La sconfitta. Ed infatti i più scaltri avversari cavalcano l’onda delle intenzioni, molto surf, quando squillano le trombe elettive. Poteri forti-Raggi 0 a 0 alla fine dei tempi regolamentari, la sfida sarà decisa ai calci di rigore.