Saldi truffa: pochi controlli e denunce ai commercianti

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castronibanner728x90Saldi ai nastri di partenza. Come ogni estate prende strada, la croce e la delizia dei consumatori. Le “vendite di fine stagione” (o saldi), riguardano i prodotti di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non sono venduti entro un certo perio­do. Le modalità di svolgimento, la pubblicità, anche ai fini di una corretta informazione del consumatore, i periodi e la durata dei saldi sono disciplinati dalle leggi regionali d’attuazione, sancite dal D.Lgs. n.114/98 (legge di riforma del commercio). Nonostante i larghi mar­gini di discrezionalità lasciati agli enti locali dalla riforma, restano comunque molti punti “base” in comune a tutto il territorio nazionale. Per vendite straordinarie s’intendono le vendite di liquidazione, le vendite di fine stagione e le vendite promozionali nelle quali l’eser­cente dettagliante offre condizioni favorevoli, reali ed effettive, di ac­quisto dei propri prodotti.

Saldi estivi 2016, ne approfitteranno oltre 22 milioni di italiani. Test per i consumi: prevista spesa media di circa 220 € a famiglia, ma uno su tre non ha ancora stabilito un budget Maglie, gonne e panta­loni i prodotti più ricercati ma con un occhio al prezzo, fattore deter­minante per un cliente su due. Perdono appeal i capi ‘firmati’. Si acquisterà soprattutto in centri commerciali (31%) e negozi di fidu­cia (26%).

saldiMa scaltri, e disonesti manomettono i vecchi prezzi, riscrivendo i cartellini. Facciamo un esempio: giacca uomo120 euro, poi il cartel­lino viene riscritto ex novo, e sopra appare uno stupefacente 140 euro, barrato con sconto,120 euro. Un semplice gioco da ragazzi.

Ecco dieci regole fondamentali per tutelare i consumatori e i loro acquisti.

1) comprare preferibilmente nei negozi abituali. Sarà più facile ac­certare la convenienza dell’acquisto;

2) confrontare i prezzi tra vari esercizi commerciali, prima di decide­re l’acquisto;

3) il negoziante ha l’obbligo di esporre sul talloncino il prezzo pieno, il prezzo scontato e la percentuale di sconto praticata;

4) conservare lo scontrino, che dovrà essere esibito in caso di resti­tuzione di capi difettosi. Anche se eventuali cartelli dichiarassero che i capi non possono essere sostituiti, il venditore non può sot­trarsi all’obbligo di sostituzione o riparazione della merce. Tale ga­ranzia è di due anni.

5) controllare che l’etichetta contenga la composizione del capo e le istruzioni per il lavaggio e la manutenzione, perché da questo po­trebbe dipendere la diversità di prezzi;

6) la merce in saldo deve essere tenuta fisicamente separata da quella in vendita a prezzo pieno;

7) i negozianti sono obbligati ad accettare il pagamento con carte di credito o bancomat anche in periodo di saldi. In caso di rifiuto, con­sigliamo di segnalare il caso, per iscritto, alla società Servizi Inter­bancari;

8) il consumatore ha diritto di provare i capi;

9) attenti ai saldi superiori al 50%: potrebbe trattarsi di prodotti sca­denti o, anche, di merce dell’anno precedente (in quest’ultimo caso, si potrebbe trattare ugualmente di un buon affare purché il nego­ziante ne informi il cliente);

10) ogni disfunzione o scorrettezza può essere comunicata agli Uf­fuci dell’Adico o segnalata al locale comando dei Vigili urbani o all’Ufficio comunale per il commercio.

Invitiamo con forza la neo sindaca Raggi, a nome della trasparenza tanto sbandierata, a disporre seri controlli, al fine di scoraggiare e punire i soliti furbetti. Se si hanno prove certe di prezzi taroccati, non esitare ad effettuare una bella denuncia per truffa nei confronti del titolare.

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