Referendum. Renzi e Boschi brogli. La prova? La scheda è spot per il sì

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renzi-boschi-2Referendum. La scheda che gli elettori si troveranno di fronte in cabina al prossimo referendum costituzionale, mostrata per la prima volta ieri dal premier Matteo Renzi in tv, è la prova che Renzi ha paura. La formulazione del quesito pare avvantaggiare i sostenitori del sì. Nella scheda si fa riferimento al superamento del bicameralismo paritario, alla riduzione del numero dei parlamentari, alla riduzione dei costi di funzionamento delle istituzioni, alla soppressione del Cnel e alla revisione del titolo V della Costituzione. Sembra proprio uno spot perfetto da campagna elettorale. Uno di quelli davvero ingannevoli. Dopo l’endorsement dell’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano a votare sì per combattere i populismo, arriva la scheda ad hoc. I renziani replicano che va tutto bene e che non c’è nessun imbroglio. Nessun gioco sotto banco.

Ha fatto presto, allora, ad inserirsi nel dibattito Brunetta. Con la sua franchezza, e senza messi termini a ‘Restart’ ha dichiarato: “Avete visto la scheda? E’ uno spot per il sì, con domande tipo ‘volete bene alla mamma?’, ‘preferite il caldo temperato o il freddo pungente?’. Con questa scheda Renzi vuole vincere, vincere con l’imbroglio, perché l’imbroglio è la sua cifra”. La scheda su cui i cittadini dovranno votare al referendum “è uno spot per il sì”, anzi “un imbroglio”. Ha provato a difendersi la Boschi. “Brunetta sostiene che il quesito referendario sulle riforme sia un imbroglio. Caro presidente Brunetta, non c’è nessun imbroglio e nessun trucco. È tutto vero. Votando Sì al referendum si supera il bicameralismo paritario, si riduce il numero dei parlamentari, si contengono i costi di funzionamento delle istituzioni, si abolisce il Cnel e si rivede il titolo V. Questa è infatti la domanda che troveranno gli italiani. Il quesito referendario si limita a riprodurre il titolo della legge costituzionale”. E Brunetta non ha lasciato correre: “Poveri Renzi, e Boschi, evidentemente disperati: costretti a giocare con le parole, pur di darla a bere agli italiani. Non ci riusciranno. Dietro il quesito referendario c’è l’imbroglio. Imbroglio che il duo Renzi-Boschi aveva in mente fin dall’inizio. Hanno scientemente dato il titolo al ddl costituzionale così da poterlo usare come spot elettorale. La Cassazione, d’altra parte, non ha deciso il nome del ddl, si è limitata ad approvare un quesito referendario che lo riproduce. A tirare i fili di tutto quanto, ad ingannare gli italiani, è sempre stato il governo. Ed in primis Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Ma il loro è un mero espediente che gli si ritorcerà contro alle urne. State sereni”

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