Alde-Grillo: la e-mail che inchioda la verità dei fatti

Alde-Grillo. A sorpresa si è aperta e chiusa a favore, Domenica 8 gennaio 2017, alle ore 19, sul blog di Beppe Grillo la votazione per il cambio del gruppo politico di appartenenza di M5S Europa. A Bruxelles si sarebbe voluto così abbandonare l’EFDD e passare all’ALDE. Ma l’Alde è uno dei gruppi in assoluto più europeisti del Parlamento Europeo. A dimostrarlo una mail di “caloroso benvenuto” espressamente indirizzata a Claudio Messora (alla fine di marzo 2013 ha accettato di ricoprire il ruolo di responsabile della Comunicazione del Gruppo Parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato della Repubblica, e poi quello di coordinatore della Comunicazione della delegazione italiana M5S al Parlamento Europeo. Dalla fine del 2014 torna sul suo blog, byoblu.com, a svolgere il suo ruolo di giornalista libero e indipendente) nel giugno del 2014 dai vertici dell’Alde, nella quale si dimostra tutto il loro disprezzo per i 7 punti del programma (il settimo dei quali, il referendum sull’Euro, irrealizzabile perché non previsto dalla Costituzione italiana), grazie ai quali gli europarlamentari M5S furono eletti. Una mail che non lascia dubbio alcuno sulla totale indisponibilità dell’Alde ad accogliere la delegazione italiana dei Cinque Stelle, proprio perché incompatibili con il progetto di integrazione europea.  Ve la mostriamo, nel video in coda, in maniera che ciascuno possa fare le proprie considerazioni. Parole certamente diverse da quelle che due partiti dovrebbero scambiarsi prima di un’alleanza. Ma d’altra parte, nel luglio del 2015 sul blog di Grillo, Guy Verhofstad, presidente di Alde, era stato inserito in una lista di 5 “impresentabili al Parlamento Europeo”. A Bruxelles si decide tutto ma non ne parla nessuno. Non c’è l’attenzione del circo mediatico. Non percola molto dell’informazione che si fa all’Europarlamento. Crediamo ci si debba riappropriare dell’informazione laddove il potere decisionale si muove. Chi ha mosso allora, i fili del presunto dell’azzardo? Oppure è un’abile mossa strategica di Grillo, che in seguito darà i suoi copiosi frutti?

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