FinecoBank: serio rischio default nel girone infernale Unicredit. Avviso ai clienti
Una banca non è mai sicura se è in un paese malato e ultra indebitato. Negli ultimi 12 mesi la raccolta di FinecoBank è stata grandissima e spesso si e’ trattato di semplici conti di liquidità. Le persone hanno pensato di essere tranquille mettendo ingenti capitali in Fineco, che ha una capitalizzazione di 4 miliardi di Euro in Borsa. Sembra a prima vista, una banca sana dove tutti i ratios sono a posto, eppure c’è un grosso problema. FinecoBank S.p.A. è la banca diretta multicanale del gruppo UniCredit. È il primo broker in Italia per volumi intermediati sul mercato azionario e in Europa per numero di eseguiti. Nel primo semestre 2016 il totale della raccolta diretta e indiretta da clientela si è attestata a 55.564 milioni di euro. Dal 1º aprile 2016 è quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano. I Bond Unicredit in pancia a Fineco, hanno un serio problema di concentrazione che mette a rischio la clientela tutta in caso di bail in di Unicredit, in quanto Fineco non possiede nemmeno obbligazioni senior, e quindi si andrebbe subito all’attacco dei correntisti. UniCredit, azionista del 55,4% di FinecoBank dopo che il nuovo Ceo Jean-Pierre Mustier ha ceduto il 10% della banca multicanale con un collocamento sul mercato a luglio 2016. Successivamente, Unicredit ha venduto un altro 20% di FinecoBank con collocamento accelerato, scendendo al 35% del capitale. Le obbligazioni Unicredit in pancia a quest’ultima, secondo gli analisti di Icbpi, rappresentano l’80% degli asset totali della banca multicanale. La fonte spiega che, in caso di cambio di controllo, il portafoglio obbligazionario di FinecoBank cesserebbe di beneficiare del trattamento contabile e regolamentare favorevole derivante dal fatto di detenere debito della controllante. Ebbene in pancia a Fineco si trovano oltre 11 miliardi di bond Unicredit, una enormità rispetto agli attivi di bilancio, investiti nella banca capogruppo, che nel 2008 sotto Profumo, perse il 90% della sua capitalizzazione E fu a un passo dalla bancarotta. Una banca che nel 2015 quotava quasi 7 euro con una capitalizzazione intorno ai 40 miliardi… ora siamo a 2,67 di venerdi 13 Gennaio 2017, con una capitalizzazione inferiore ai 18 miliardi. Ecco perché si cerca di fare un aumento di capitale da 13 miliardi. Ma ci saranno investitori disposti a mettere mano al portafoglio? E se l’aumento di capitale non dovesse andare in porto come accaduto per Mps? Bail in, dietro l’angolo, compresa Fineco? Vi rendete conto? E se la BCE smette di parare i colpi alle banche italiane attraverso l’acquisto dei titoli di Stato(attenzione perché se il rating dell’Italia scende sotto al BBB- automaticamente ciò non avverrà più) sapete che succede? Default banche e Stato italiano. Inoltre, ricordiamoci, che nel 2008 il titolo Unicredit scese al valore di 30 centesimi. La lezione punitiva del mercato è già nel dimenticatoio?