Le ipotesi che avanzano sul possibile nuovo governo. I retroscena.
Per cercare di comprendere su quale binario si stia allestendo il nuovo convoglio governativo, necessita prima cercare di mettere al loro posto tutti i pezzi del mosaico.
Vediamo :
1 – Lunedì 5 Marzo giungono le dimissioni scritte di Matteo Renzi, nelle mani del Presidente del Pd, Orfini ;
2 – Subito dopo, però, Renzi annuncia che non vi sarà alcuna intesa con il M5S, ed a ruota seguono altre prese di posizione a conforto dello stesso Matteo ;
3 – Mercoledì 7 Marzo, il governatore della Liguria, Giovanni Toti , il più vicino di FI alla Lega, viene immortalato con Salvini in un ristorante a Portofino, con tanto di alzata di calici ;
4 – Giovedì 8 Marzo , il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla festa della donna, al Quirinale, indica il percorso da seguire per trovare un’intesa per il nuovo governo, cioè di anteporre il bene dell’Italia agli egoismi partitici;
5 – Lunedì 11 Marzo si riunisce la direzione del Pd, guidata dal vicepresidente Martina ;
6 – Il 15 Aprile ci sarà l’assemblea del Pd per eleggere il nuovo segretario . In corsa , Martina, Delrio, e probabilmente anche Calenda, che ha già esternato che non vuole nessun accordo con il M5S.
Dunque, le grandi manovre per il varo del governo sono già iniziate, a colpi di cannone.
Renzi sarebbe pronto a “spacchettare” i gruppi parlamentari, per andare oltre il Pd , per cercare di creare un nuovo partito, per ora nel partito, per poi strutturarsi nel centro. Ed eventualmente, poi, fonderlo con FI, diventando il delfino di Berlusconi.
Intanto Salvini, da parte sua, non sta perdendo tempo, così che, nel caso la sua candidatura fosse indigesta a Renzi e compari, sarebbe pronto a schierare in campo Toti , che tra l’altro accarezza da tempo l’idea di un partito unico di centro-destra , anche con il sostegno dello stesso segretario della Lega.
Quale sarà il gioco delle parti lo si capirà con certezza entro breve, quando si dovranno nominare i due presidenti delle Camere.
Intanto, tutti i grandi direttori di testate giornalistiche e Tv, oltre che i vari editorialisti “tromboni”, continuano a starnazzare quotidianamente,bla-bla al vento, ben remunerati per le loro presenze.