A proposito di Draghi che tutti nominano, mentre lui fa “spalluccia”. Ecco perché. I ricordi di Lavinio

di Roberto Casalena

Mario Draghi, ex direttore generale del Tesoro, e poi Governatore di Bankitalia e Presidente della BCE, è ormai insistentemente sulla bocca di quasi tutti i responsabili  dei partiti, eccezion fatta per il M5S, e se ne capiscono anche le ragioni. Vuoi mettere un Di Maio , ex venditore di bibite, od un Conte uscito dal cilindro di Grillo, con la figura professionale di Draghi?

C’é qualcuno che azzarda l’ipotesi che se Conte fosse costretto a mollare la poltrona potrebbe subentragli proprio Draghi, per un governo di unità nazionale.

Probabilmente vi parteciperebbero tutti, tranne il M5S, sempre più ondivago  ed alla ricerca di un capo, possibilmente non comico, e che attualmente non ha alcun programma  realistico ma solo basato  sulla comicità.

Tutti i capo partiti, dunque, si spendono in lodi  verso Mario Draghi, e non potrebbe essere altrimenti.

Qualcuno, però, va oltre ed azzarda l’ipotesi che con Draghi al governo si rischierebbe un Monti bis. Falso, perché il Mario nazionale sa distinguere il bene del Paese  dal tecnicismo di Monti, fine a se stesso.

Draghi è si un tecnico  di alto valore, ma ben lontano da Monti che ha cercato solo di tappare le falle, rispetto ad un progetto organico e lungimirante per il risanamento e rilancio dell’Italia.

Di recente, a Draghi, hanno provato ad estirpargli qualche parola, in quel di Lavinio, dove è in villeggiatura ed in assoluto riposo, ma l’uomo che è schivo ai pettegolezzi ha fatto subito spalluccia. “ Sono in villeggiatura a riposarmi, e sono stanco”.

Ed a proposito di Lavinio dove da ragazzo già andava in villeggiatura ( oggi ha una villa vicino a quelle dei vecchi amici, ed adiacente alla piazzetta dei ritrovi estivi) e dove ho avuto l’opportunità  di frequentarlo per qualche periodo, posso dire che già a 18 anni era tutto dedito allo studio, molto serio, e schivo ai divertimenti estivi. Lui si isolava con la sua fidanzatina, che poi ha sposato.

Dunque, un uomo forgiato già dall’inizio allo studio, una figura leopardiana, anche nell’animo.

Ed è per questo che che nulla si dovrebbe temere se, per caso, fosse chiamato per una riscossa del Paese, perché  niente ha a che spartire con Monti, che del Leopardi non possiede neanche una virgola.

Draghi l’ho conosciuto da ragazzo al mare, e vi assicuro che se dovesse salire a Palazzo Chigi mi sentirei molto più tranquillo che non con questo governo di azzeccacarbugli che pensa solo a rimanere incollato alle  poltrone piuttosto che al bene del Paese.

E se Mario fosse chiamato all’unità nazionale, sicuramente non si tirerebbe indietro. E la carta Draghi potrebbe essere anche l’unica via di uscita per Mattarella ( dopo l’inciucio tra Pd e M5S),per uscirne a testa alta.

Draghi è uno che sa ascoltare e poi capace di prendere decisioni, il contrario di Conte, che non prova neanche ad ascoltare le opposizioni, ma che intriso dal suo  narcisismo esasperato prova solo a mostrare i muscoli che non ha.

E dopo aver salvato la patria la porta del Quirinale si spalancherebbe, senza se e senza ma.

E se Zingaretti o Renzi dovessero dare la spallata al M5S, ed alla sua accozzaglia di comici incapaci, sarei molto favorevole per una chiamata di Draghi da parte di Mattarella, e sicuramente l’Italia ne uscirebbe a testa alta.

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