Gentiloni si piega alla Troika. Manovra aggiuntiva, e nuove tasse
Gentiloni si piega alla Troika. L’Europa non teme una crisi del sistema bancario italiano. Adesso la Commissione europea è serena, non vede problemi all’orizzonte, eppure la situazione delle banche italiane è grave; lo hanno scritto tutti i principali giornali del Vecchio Continente ad iniziare dal Financial Times. Il buco del sistema bancario italico è pari a circa 130 miliardi di Euro, fra aumenti di capitale, soldi sottratti ai risparmiatori, e sofferenze varie, anzi 130 mld non sono un buco ma una voragine. Come mai allora, l’Europa è tranquilla? Sa, comunque vada, che a pagare saranno gli italiani. Il primo grattacapo da risolvere è quello relativo a Monte dei Paschi di Siena. Se la situazione è drammatica la colpa è dell’Europa, e dei suoi camerieri, Matteo Renzi in testa. Dapprima Bruxelles ha imposto il Bail-in, la norma che obbliga anche i piccoli obbligazionisti a fare le spese della crisi, poi Renzi ha affidato tutta la pratica Mps ai suoi amici della JP Morgan, i gran visir della finanza internazionale. Ed ecco il risultato: i risparmiatori hanno perso i soldi, e la banca non è stata salvata. Per rimanere in sella, la banca senese ha tempo fino al 31 dicembre per trovare 5 miliardi di capitali privati, ma sinora gli investitori disposti, non si sono visti. La dirigenza Mps ha chiesto una proroga di venti giorni per trovare i fondi per la ricapitalizzazione ma la BCE ha risposto che non ci possono essere dilazioni: o entro la fine dell’anno saltano fuori i soldi, oppure sono guai. Che cosa succede se il tentativo sarà infruttuoso? Beh, lo ha spiegato l’amministratore delegato Marco Morelli: “Siamo pronti a ricorrere tempestivamente, a tutte le misure possibili per mettere in sicurezza la banca”. Sapete cosa vuol dire? Il Governo Gentiloni, per evitare il crollo, dovrà porsi in ginocchio innanzi a Bruxelles. L’Italia dovrà fare quello che il consigliere economico della Merkel, Volker Wieland, suggerisce, ovvero, chiedere un programma di aiuti al Fondo Salva Stati, e al Fondo Monetario Internazionale. Infatti il nuovo Esecutivo presieduto da Gentiloni, sta già preparando un decreto per chiedere supporto. Per salvare Mps, e tutte le altre banche a rischio, l’Italia sarà obbligata a piegarsi alla Troika. Le autorità europee elargiranno un prestito, poi ci costringeranno a ripagarlo a colpi di austerità. Il disastro delle banche italiane è stato pilotato dalla finanza internazionale che impera su Bruxelles, così col pretesto di salvare il sistema bancario, la Troika potrà intervenire a decidere il futuro della penisola. Le intenzioni di Bruxelles sono cristalline; l’Eurogruppo ha già richiesto una manovra aggiuntiva da 15 mld, e se interviene la Troika, il governo sarà obbligato a farla. Se ritenete che il nuovo premier Paolo Gentiloni, si opporrà alle misure di austerità, e a nuove tasse, siete fuori pista. Il neo premier nel 2012 ad una Festa dell’Unità pronunziò queste esatte parole: “Io sono assolutamente d’accordo con la patrimoniale, inoltre c’è bisogno della riduzione della spesa e della dismissione dei beni pubblici”. È esattamente quello che vuole l’Europa.