La UE deve cambiare,parola di Macron, ma non dice come. Intanto, Ungheria e Polonia e Slovenia bloccano il Recovery Found.
Porta in faccia a Conte ed a ciò che rimane dell’Italia. Ed i tanto sbandierati soldi destinati al belpaese? Forse, agli eredi. Ecco la vera ricetta per cambiare l’Europa.
di Roberto Casalena
Europa da rifare, parola di Macron, anche se non dice come. Dunque, solo chiacchiere, come ormai ci ha abituato la politica. Intanto, Polonia, Ungheria e Slovenia hanno bloccato il bilancio 2021-2027 UE, e, quindi, anche il Recovery Found.
E dato che la politica europea è diventata solo un chicchiericcio fiue a se stesso, una proposta strutturale per rilanciare la UE la forniamo noi..Vediamo come :
- rivedere completamente l’accordo di Shanghen
- I migranti che sbarcano in Italia, Spagna e Grecia debbono essere ripartiti in tutti i paesi UE, in base alla popolazione
- Innalzamento del tetto annuale dei deficit di Stato al 5% del Pil
- Tutte le decisioni della UE debbono essere prese al 50,01%, e non più con l’approvazione di tutti i Paesi che ne fanno parte
- Azzeramento dei debiti di tutti i Paesi dell’area euro, avendo come base quello della Germania ( oltre 800 miliardi di euro). Cioè, ogni Stato potrà abbattere il proprio debito per tale importo. Debiti che andranno a carico della BCE, che stamperà nuova moneta per gli importi necessari alle coperture. Naturalmente , in uno scenario del genere, tutti i debito con i Paesi extra europei sarebbero i primi ad essere liquidati
- Ogni Paese, successivamente, potrà emettere altro debito, ma solo entro i propri confini
- I tassi di interesse di tutte le nuove emissioni di titoli verranno stabiliti dalla BCE, e saranno uguali per ciascun paese, mentre le banche non potranno effettuare prestiti al di sopra del 5% della soglia dei saggi stabiliti dalla Banca Centrale Europea.
- Abolizione dei paradisi fiscali nella UE
- Possibilità che gli Stati entrino nelle aziende in crisi, per risanarle, per poi rivenderle sul mercato, salvaguardando così occupazione e produzioni
- Divieto di acquisizioni di imprese UE al di fuori della zona euro
- Riforma del sistema bancario, perché attualmente ha troppi lacci e laccioli che non consentono ne la ripresa ne lo sviluppo
- L’Europa si deve far carico di accordi con i Paesi africani per bloccarne l’immigrazione clandestina, dovuta a problemi economici, e non a fughe di guerre
- Dazi sull’import per i Paesi extra-europei
- Controlli serrati sulle oscillazioni anomale delle azioni quotate in Borsa. Quindi, ritorno ai fondamentali e non agli “ spifferi” che esaltano o mortificano il mercato da un giorno all’altroCertamente le ricette descritte sopra potrebbero ridare slancio per irrobustire la UE, e nel contempo per creare nuovi posti di lavoro e sviluppo.
E dulcis in fundo, a questo governo di “giullari” forniamo , inoltre, la ricetta da 200 miliardi strutturali annui di incassi, proposta dal nostro movimento politico Ribelli e Programmi”.