Le banche italiane non compreranno più i titoli di Stato

Le nostra ricetta da 200 miliardi all’anno strutturali, per rilanciare l’Italia, ma alla politica e alla gente comune sembra non interessare

di Roberto Casalena

Le banche italiane sembrerebbero non più disponibili ad acquistare altri titoli di Stato.

E’ stato già anticipato, perchè i titoli pubblici, prossimamente, rischiano di essere classificati come “spazzatura”, per cui rischiosi, almeno alle remunerazioni attuali.

Ed inoltre potrebbero seguire gli inevasi per i buoni postali, che foraggiano la Cassa Depositi e Prestiti, il polmone artificiale della finanza della Repubblica, gestita dai politici di turno.

Per cui c’è il serio rischio che la macchina statale debba poter ricorrere ai prestiti europei, con tanto di Troika in agguato, per finire di spennare il nostro Paese.

Come se ne esce? Semplice, almeno per chi volesse ascoltarci e per questo motivo abbiamo fondato il “ movimento politico Ribelli & Programmi” (https://www.facebook.com/groups/1791640060969620/ ) che propone un incasso aggiuntivo di 200mld di euro annui strutturali, da poter spendere, alla faccia dell’Europa, di cui 100mld per abbattimento del debito, e 100mld per investimenti, cioè riduzione sostanziale delle tasse (e non gli oboli a fini elettorali).

Ed è bene ricordare, che la retromarcia delle banche sugli acquisti dei titoli di Stato dipende soprattutto dagli interessi poco remunerativi e da un possibile rischio di default dell’Italia, sopra indebitata, ma che pur di continuare a campare non riesce a diminuire il debito.

Per cui oggi la gente è alla ricerca di nuove opportunità di investimenti, certo non quelli che offrono le banche ad iniziare dalle loro obbligazioni, che negli ultimi anni, come si è visto, hanno bruciato milioni di euro, e che oggi servono solo per farci i coriandoli di carnevale.

Le banche inoltre che sono piene di liquidità, si stanno dirigendo sempre più per cercare di vendere prodotti finanziari (spesso convenienti per loro) invece di occuparsi della clientela, sempre più anziana e che spesso non sa usare i sistemi informatici. La Bnl, infatti, entro quest’anno chiuderà tutti gli sportelli di cassa, per cui una persona anziana non saprà neanche più come ritirare i propri denari o effettuare i versamenti. Ma d’altronde i Francesi che la controllano pensano più agli utili che non ai servizi per gli Italiani.

Circa un anno fa avevamo consigliato in un nostro articolo (https://www.economicomensile.it/2017/01/oro-bankitalia-popolo-italiano/ ) che l’investimento migliore fosse nell’oro.

Infatti il metallo giallo nel 2019 ha guadagnato oltre il 10%, rendimenti al di fuori di quelli che propongono banche, finanziarie, fondi o Borse varie.

Brava gente, continuate ad investire nei titoli di Stato ed in quelli delle banche, e vi ritroverete senza mutande.

l'ECONOMICO

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