Berlusconi vuole creare un grande centro destra. Ecco perchè
E per questo pensa di aggregare come compagni di viaggio la Lega, la DC storica, l’UDC e Renzi. E il ministro Brunetta che dovrebbe sburocratizzare il Paese si è mai accorto di tutte le pratiche necessarie per candidarsi in un Municipio di una città? Ma neanche per sogno
di Roberto Casalena
Berlusconi non finisce mai di stupire, e dal suo cilindro magico invece di estrarre un coniglio od una colomba, tira fuori il nuovo aggregato di centro destra.
Dunque, il Cavaliere pensa di poter unire sui rami del suo albero (che magistratura lottizzata dal PD ha sempre cercato di potare gli alberi dei concorrenti) la Lega, la DC storica, guidata da Franco De Simoni, l’UDC di Cesa e l’IV di Renzi. Riuscirà nell’impresa? Probabilmente si, anche perchè, alla fine, anche la Meloni dovrà decidere se entrare nella nuova coalizione o federazione che Berlusconi ha in mente.
D’altronde, non è più tempo di partiti e partitini sparsi o fai da te, per cui occorre puntare al modello americano, con sole due forze in campo, democratici e repubblicani, e tutto ciò per ridare credibilità alla politica, oltre che stabilità dei governi.
Ed a proposito di burocrazia di cui dice il ministro Brunetta, si sta occupando attivamente, segnaliamo, tanto per iniziare, da dove si dovrebbe cominciare a tagliare la burocrazia per chi si vuole candidare come consigliere in un Municipio di Roma, ma anche negli altri comuni, dove ci si trova di fronte ad un vero e proprio labirinto.
Il dinosauro burocrazia fa si che soltanto chi è in grado di gestire tecnologicamente un computer può, eventualmente, presentarsi come candidato, sempre con partiti e movimenti che lo sostengano.
Ecco i passaggi necessari per potersi candidare:
Fotocopia di carta d’identita. Fotocopia di tessera sanitaria con relativo codice fiscale, prenotazione presso lo sportello del Casellario Giudiziario per il documento che attesti che non si hanno carichi pendenti penali, richiesta del certificato d’iscrizione per le liste elettorali presso il Municipio di riferimento in cui ci si presenta, firma davanti al notaio per l’accettazione alla candidatura per un Municipio. E dopo tutti questi giri si rischia che il candidato stesso si sia perduto il programma da attuare.
Conclusione, se un candidato è intelligente e qualificato, rischia di non candidarsi entrando dentro il labirinto della burocrazia fine a se stessa.
Quindi dopo i vaccini anti-Covid, ecco un altro vaccino burocratico per eliminare i benpensanti.