Le grandi manovre sulle banche

In ballo c’è la Carige che andrà a Bper, mentre MPS è in cerca di acquirenti, ed Unicredit è alla “frutta”, rimasta con il cerino in mano. Chi troppo vuole nulla stringe

di Roberto Casalena

Per il momento il fondo di garanzia interbancario che possiede l’80% della Carige si è detto non disponibile all’offerta di Bper. Ma per la ricapitalizzazione occorreva un mlrd e, eccessiva secondo la Bper.

Comunque, le trattative non si sono interrotte. Si continua alavorare per cercare un accordo che possa andare bene ad entrambe le parti, ed alla fine si troverà.

Diversa è la situazione per MPS dopo la rottura delle trattative tra il Ministero dell’economia ed Unicredit.

La frattura, ormai, è insanabile perché Unicredit ha tirato troppo la corda e non si è resa disponibile proponendo una maggiore elasticità, come chiedeva il Ministero dell’economia.

L’Ad, Orcel chiedeva l’ impossibile, cioè una svendita piuttosto che una vendita, e così è rimasto con il cerino in mano.

Ora MPS dovrà essere ricapitalizzata da parte dello Stato e già sono in atto trattative con l’Europa perché ciò possa avvenire, compreso l’allungamento per la cessione della banca in modo tale che si possano risanare i conti e renderne appetibiler la vendita.

E non è detto, che a quel punto, il San Paolo di Torino non possa essere interessato all’acquisto, altrimenti, forse, saranno i francesi a farsi avanti.

E la Banca Popolare di Milano che fa? Si sta guardando intornoe potrebbe anche puntare alla banca popolare di Bari, per ottenere una maggiore penetrazione nel mezzogiorno.

La partita a scacchi per una maggiore concentrazione del sistema bancario è appena iniziata.

Intanto le banche stanno sempre più puntando sui servizi collaterali, anche attraverso alcune controllate, tipo “prestiti ai pensionati, a lavori a tempo indeterminato” con tassi che superano il 10%, mentre per la Bce sono fermi a zero.

Ma se queste sono le banche del futuro, l’Italia non potrà mai crescere, e ci saranno sempre più concentrazioni di grandi gruppi per ottenere credito.

Al resto ci penserà il Covid e i vaccini fasulli.

Ecco il futuro che ci attende.

Intanto, Bankitalia, ha ceduto circa 40 mlrd di euro di lingotti d’oro alla faccia della politica dormiente, e così le riserve auree degli italiani si sono assottigliate per rendere più ricche banche, finanziarie, assicurazioni, ecc. che la controllano.

E tutto ciò è accaduto, non a caso, dopo che il leghista Borghi aveva presentato una proposta di legge, rimasta nel dormitorio, in cui si diceva che l’oro di Bankitalia è degli italiani.

Quì siamo al paradosso in cui nessuno controlla più nessuno.

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