Un “dono” prezioso..
di Domenico Briguglio
È “Il Dono” la mostra che chiude l’anno ed inaugura il prossimo alla galleria Ci.Co di via Gallese 8 a Roma.Cinzia Cotellessa, avvalendosi della significativa collaborazione della sua nuova assistente Francesca Lo Bianco, non rinuncia a sorprenderci con una collettiva contrassegnata da un tema così tanto caro a ciascuno di noi e che si presta ad infinite declinazioni. Ovviamente quello che viene subito in mente è lo scambio, materiale, di oggetti per celebrare un avvenimento, un periodo particolare, una ricorrenza…Ma è soltanto questo un dono? Un mero scambio di oggetti? Ovviamente no: c’è invece tutto un universo, fatto di sentimenti positivi, come gratitudine, riconoscenza, affetto, che sono sicuramente quelli più comuni, ma ovviamente non i soli.Sottolineiamo così, tra gli elementi più importanti, la condivisione di un valore o di un particolare della vita che quel piccolo gesto esprime meglio di ogni altro, testimoniando vicinanza e concreta empatia in un momento altamente significativo. Malinowski, celebre antropologo polacco, nel suo saggio “Gli argonauti del Pacifico Occidentale” descrive una cerimonia di scambio di doni simbolici tra gli abitanti delle isole Tobriand. Questi percorrevano migliaia di chilometri in canoa per scambiarsi collane e braccialetti di conchiglie rosse e bianche. Due oggetti magici che, secondo la tradizione locale, servivano a creare legami nel tempo tra le diverse tribù.Quanti di noi si sono trovati a pensare e ripensare a cosa regalare ad un familiare, un parente, un amico o una qualsiasi persona alla quale volevamo testimoniare il nostro affetto, riconoscenza o un semplice (si fa per dire…) attestato di stima?…Azzardo? Tutti. Proprio così, tutti… Questo perché quel regalo doveva innanzitutto essere gradito al ricevente, il che già presuppone, almeno, una certa conoscenza della sua personalità e del suo modo di vedere le cose.In secondo luogo quel regalo doveva, o meglio, DEVE esprimere qualcosa di noi, almeno un briciolo, una traccia e questo, a sua volta, ci porta a considerare attentamente quale parte vogliamo mostrare e che magari sia contemporaneamente conosciuta ed apprezzata dall’altro… Ecco che automaticamente il significato di quell’oggetto diventa più forte delle parole: è un veicolo, al bordo del quale si trova un passeggero accuratamente selezionato.Esattamente per questo un dono non può e non deve essere anonimo, proprio per protrarsi nel tempo, acquisendo una durata indelebile, testimonianza perenne di noi e del nostro sentire.Gli artisti partecipanti alla collettiva non si sono tirati indietro nel dare sfoggio di fantasia interpretativa: Alaverdyan, Amati, Angeli, Annaluna, Argiroffo, Bacci, Bisozzi, Bolognesi, Brancia, Brugnoli, Capuano, Cappello, Castellari, Cirillo Farrusi, Cotellessa, Damiani, Del Bove Del Monaco, Del Monte, Di Carlo, di Solidea Falesiedi, Frati, Frustraci, Garzillo, Ghidini, Gudenko, Ciampi-Karner, Koozma, Improta, Lera, Nani, Novelli, Ogliari, Pellacani, Piscitelli, Rinaldoni, Romanello, Taglialatela, Uber, Veronese, Virgili, Zelli, Zumbolo. Ognuno di loro, nomi di vaglio ed indiscutibile capacità, ha dato un personalissimo contributo alla esplicitazione del tema, con opere che esse stesse possono divenire oggetto di un possibile regalo, poiché frutto del “connubio” tra il messaggio dell’autore e della sua ricezione nel fruitore, che vi trova un po’ di sé stesso, magari proprio quel pizzichino che cercava da tempo un modo di esprimersi…Il critico Piero Zanetov avrà il piacevole, nonché impegnativo, compito di presentare la mostra, gli artisti e addentrarsi nelle pieghe del tema…