Grecia: tutti ce ne siamo già dimenticati?
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Grecia. Sono ancora ammirato, e commosso di fronte alla prova di coraggio e di dignità della Grecia. Nonostante la campagna terroristica dei fautori del SI’ oltre il 61% del popolo greco ha detto NO al patto leonino su cui si fonda l’unione economica europea. La comunità dei banchieri, quella della BCE, della Commissione europea e del Fondo monetario internazionale. Non una comunità politica tesa a tutelare comuni interessi, ma un’istituzione dominata dalla finanza che, da branca dell’economia, si è trasformata nelle sua cieca e tirannica padrona, per la quale i popoli sono soltanto carne da macello. Queste sono le leggi dell’economia, come se l’economia fosse una scienza, mi rimprovera qualcuno, trattandomi da sprovveduto e arrogandosi il diritto di darmi lezioni. “I Greci hanno truccato i conti e ora devono pagare” mi si dice. No, signori miei, non i Greci, ma i loro precedenti governi, incompetenti e disonesti, li hanno truccati e non spetta certo alle loro vittime pagare il conto, ai malati che non possono più curarsi, ai pensionati che piangono disperati davanti ai bancomat vuoti o ai padri di famiglia che non possono dar da mangiare ai loro figli.
Costoro si dimostrano disumani quanto la signora Christine Lagarde, per la quale gli interessi dei finanzieri che stanno schiavizzando il mondo contano più degli esseri umani: che pretese, anche i poveri pretendono il diritto alle cure mediche e magari di pasteggiare come noi a caviale e champagne? Questo non è l’unico modello economico possibile, anzi ha già dimostrato di essere fallimentare, oltre che disumano, e il popolo greco, esponendosi al rischio della rovina, ha avuto il coraggio di gridarlo, ponendosi ancora una volta in difesa della civiltà contro la barbarie. Nelle sue vene scorre ancora il sangue di Leonida e di fronte ad esso io mi inchino. Della Grecia, umiliata da una spremuta di sangue, non si parla più, almeno per il momento, mentre ora Bruxelles punta continuamente il dito sul deficit italiano, ed a considerandoci possibili usurpatori delle regole di bilancio. Quale la prossima mossa?