Matteo Renzi: le menzogne sul Monte dei Paschi di Siena

matteo-renzi-le-menzogne

renzi-come-pinocchioMatteo Renzi: le menzogne sul Monte dei Paschi di Siena. Senza applicare il Bail in, si salvano obbligazionisti subordinati e correnti­sti, ma non gli azionisti che in 4 anni hanno subito ben quattro rica­pitalizzazioni “monstre”, in arrivo annunciata, la quinta, di 5 miliardi di euro. Dunque chi vorrà ricapitalizzare dovrà rimetter mano, pe­santemente, al portafoglio. Dopo l’ultimo aumento di capitale di 3 miliardi di euro, del giugno 2015, risulterebbe che il socio che detie­ne la maggiore quota azionaria Fintech Advisory, venga accreditato del 4,5% del capitale della banca toscana, subito seguito dal Teso­ro, con una partecipazione del 4,02%. Da segnalare la consistente presenza di investitori istituzionali esteri: tra questi azionisti spicca­no la francese AXA (3,17% del capitale), BTG Pactual (3,13%), People’s Bank of China (2,01%) e BlackRock (2,02%). Risulterebbe persino Classic Fund Management tra i nuovi azionisti.

Matteo il premier, tralascia i piccoli azionisti, che già si sono spezzati l’osso del collo, persone che nei fatti hanno perso tutto il valore dello inve­stimento, a cominciare dalle liquidazioni dei dipendenti andati in fumo. Oltre all’aumento di capitale, nel programma c’è la liberalizza­zione di 10 miliardi di sofferenze nette, che dovrebbero essere ce­dute ad Atlanta, che in compenso riceverà gratis warrant per poter sottoscrivere nei prossimi 5 anni azioni, fino al 7% del capitale ad un prezzo fissato già da ora.

La Banca Monte dei Paschi di Siena (abbreviato in Mps), nata nel 1472 come monte di pietà per dare aiuto alle classi disagiate della popolazione della città di Siena, è la più antica banca in attività ed è ritenuta anche la più longeva al mondo. Costituisce, assieme alle altre società del gruppo, il terzo gruppo bancario italiano per nume­ro di filiali: il Gruppo Montepaschi, dopo Unicredit e Intesa Sanpao­lo. È attivo sull’intero territorio italiano e sulle principali piazze inter­nazionali. L’operatività del gruppo, oltre all’attività bancaria tradizio­nale, copre l’Asset management, il private banking (fondi comuni di investimento mobiliari, Gestioni patrimoniali per i clienti privati, fondi pensione e Polizze vita), l’investment banking alla finanza innovati­va d’impresa (project finance, merchant banking e consulenza fi­nanziaria).È quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano.

Gli scandali

Il 4 aprile 2013, Bankitalia sanziona gli ex vertici del Monte dei Pa­schi con una multa da 5 milioni di euro. Il 30 luglio 2013, a Siena il pubblico ministero ha concluso le indagini sul dissesto che l’acquisi­zione sovrapprezzo della Banca Antonveneta avrebbe portato al Monte dei Paschi di Siena e mandato undici avvisi di garanzia, uno dei quali all’ex presidente Giuseppe Mussari, uno ad Antonio Vigni, ex direttore generale e uno a Gianluca Baldassarri, ex capo dell’area finanza, ai quali vengono imputati molti reati, come la ma­nipolazione dei mercati e l’ostacolo alle attività di vigilanza. Le ban­che indagate oltre il Monte dei Paschi, l’americana JPMorgan Cha­se. Un’altra inchiesta riguarda i contratti derivati Alexandria e Santo­rini, sottoscritti con la banca giapponese del Gruppo Nomura e la banca tedesca Deutsche Bank. I dirigenti incriminati si sono serviti dei derivati per coprire alcune perdite accusate in bilancio, spostan­dole sugli esercizi futuri. Questi contratti non sono stati rivelati né ai controllori interni né alla Banca d’Italia, che vigila su tutti gli istituti di credito, anche il consiglio d’amministrazione non è stato informato. Solo quando lo scorso anno sono arrivati al Monte i nuovi vertici, queste operazione e altre simili sono state scoperte. La Deutsche Bank era già sotto inchiesta in Germania. Il 31 ottobre 2014 si è concluso il processo riguardo a questo filone dell’inchiesta, con la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno e con l’interdi­zione dai pubblici uffici per 5 anni, di Giuseppe Mussari, Antonio Vi­gni e Gialuca Baldassarri, per ostacolo all’Autorità di vigilanza. Un’altra inchiesta, aperta dalla Procura di Milano riguarda la «banda del 5 per cento»: Gianluca Baldassarri, secondo l’accusa, era il capo di una banda di esperti della finanza che per più dieci anni hanno rubato il 5% sulle operazioni finanziarie. Un’ultima inchiesta riguarda i reati fiscali durante la gestione dal 2005 al 2008 imputate 11 persone fra ex vertici e manager del Monte dei Paschi. Matteo Renzi persevera nel gioco delle ambiguità.

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