La Boschi fa censurare il Prof. Onida in diretta Tv a La7

1475823117176-jpgBoschi. In Italia un membro del Governo può decidere chi deve e quando qualcuno deve parlare. E’ successo a Otto e Mezzo. In studio dalla Gruber c’era la Boschi per il Sì e in collegamento il Professor Onida per il “NO”. Mentre il Professore esponeva le sue ragioni, la Boschi dice esplicitamente alla Gruber di fermarlo con un “TAGLIA” e così la conduttrice riprende la parole e ridà spazio alla Ministra. Nemmeno fossimo durante il famigerato “ventennio” ove la censura veniva applicata tramite uno stato di polizia, e con leggi sulla stampa, con le quali i giornali potevano essere diretti e stampati solo da responsabili riconosciuti dallo Stato.

“Come cittadino sono preoccupato per cosa c’è nello statuto del Partito democratico, il quale è congegnato sulla elezione diretta del segretario che coincide con la carica del Presidente del Consiglio, proprio quello che prevede l’Italicum”. Così il professor Valerio Onida, ospite insieme al ministro Maria Elena Boschi a 8 e mezzo (La7), risponde alla domanda di Lilli Gruber, dopo le diatribe interne tra maggioranza e minoranza del PD durante la Leopolda: “In questa maniera si acquista un forte potere nella formazione delle liste. C’è una forte personalizzazione e concentrazione del potere, ma non è alle porte un regime autocratico”. Il ministro Boschi puntualizza: “Non credo che abolire il CNEL o abolire le province, metta a repentaglio la democrazia. Mi piacerebbe che queste preoccupazioni che ci sono sullo statuto del PD riguardassero altri partiti dove gli statuti non ci sono e dove non si sa chi decide le liste. Il fatto che nella legge elettorale si indichi il capo del partito era già nella legge elettorale “precedente”. Immediata la replica del costituzionalista: “Quello era il capo della coalizione, qui diventa il capo della forza politica. Nella storia dei partiti c’è sempre stata una distinzione tra partito e governo in modo da mediare tra società e istituzioni”

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