Pallottola in canna per assassinare Donald Trump prima del giuramento
Pallottola in canna. La vittoria di Trump ha scatenato disordini da parte dei giovinastri progressisti e immigrati negli Stati Uniti. Ma alcuni sostenitori di Clinton stanno portando le cose al passo successivo, invocando un “assassinio” di Trump. Pericolo denunciato senza giri di parole da Alex Jones, come possibile prima del giuramento del prossimo gennaio, periodo durante il quale non è ancora ‘presidente’, ma ‘presidente eletto’: Scrive Blondet: L’odio della sinistre, degli studenti-psicopoliziotti del politicamente corretto, dei militanti neri e lgbt, delle femministe – per non parlare della Famiglia Clinton con le sua capacità di omicidio – è spesso e rovente in questi giorni. Bisogna chiedersi persino se le manifestazioni anti-Trump stiano configurando o preparando una “rivoluzione colorata” in Usa Soros all’attacco? Le manifestazioni sono sincronizzate alla perfezione; a inscenarle prima sono i locali studenti detti “snowflakes”, perché si ritengono delicati preziosi e perfetti come fiocchi di neve, e nei campus pretendono “spazi sicuri” dove le loro fragili emozioni siano protette dalle parole “offensive” contro le minoranze (figurarsi come li ha offesi Trump); però i manifestanti più violenti, quelli che aggrediscono i passanti che inalberano un berretto alla Donald, arrivano in pulman da altri stati: qualcuno paga i pulman e la loro giornata “lavorativa”, perché in America nessuno ha i soldi e il tempo libero per protestare a sue spese (anche da noi, di solito paga la CIGL). E’ ovvio sospettare i finanziamenti della “Open Society” di Soros e gli specialisti di agitazione di strada di Gene Sharp e la sua Einstein Institution che abbiamo visto tante volte in azione nell’Est europeo, col logo del pugno chiuso. E’ indubbio che Trump abbia distrutto i ‘sogni’ di troppi potenti, perché non sia a rischio assassinio: guerrafondai, speculatori e fanatici dell’immigrazione ad esempio. Qualcuno paventava anche una ‘rivolta’ dei grandi elettori, quelli che fisicamente votano il presidente: in Usa il Presidente è scelto dai cittadini, ma per mezzo della elezione di Grandi Elettori, che poi votano fisicamente l’inquilino della Casa Bianca. Passo per lo più formale, anche se per legge non sono obbligati a rispettare il voto di chi li ha scelti. Non è accaduto, avrebbe scatenato una rivolta popolare senza precedenti, che farebbe impallidire queste proteste organizzate con scimmiette ammaestrate. Una pallottola invece…