Augmentin: scandalo prescrizioni. Giro d’affari di 360 milioni di euro

Il famoso antibiotico Augmentin, prodotto dalla multinazionale Glaxo, indicato per le infezioni in via sistemica delle mucose, sta divenendo uno dei farmaci antibatterici più gettonati dai medici di base, a panacea di qualsiasi malanno, anche stagionale. Tanto appare che gli altri antibiotici nemmeno esistano più. In Italia ha sfondato il tetto della spesa per 360 milioni, il medicinale canaglia, in altri termini, si mangia l’equivalente di 6 medi ospedali. Come si legge questi dato? Nella sola Puglia l’iper-prescrizione non sembra legata a questioni territoriali, per quanto esista una variabilità. Ebbene: dai dati (relativi al primo semestre 2016) emerge che, con l’esclusione di Taranto, vengono prescritte meno dosi (-1,8%) ma a fronte di una spesa lorda procapite per paziente pari a 85,28 euro, più alta di quasi il 15% rispetto alla media nazionale. Detto in altri termini, è molto probabile che a parità di molecola i medici scelgano farmaci di costo maggiore fuori dalle liste di trasparenza. Una valutazione che sembra coerente anche con i dati Aifa, in base a cui nel 2015 in Puglia è calato il numero di ricette di quasi il 12%. Visto che la spesa media per cittadino è la terza più alta d’Italia, si conferma che si consumano meno farmaci ma li si paga di più. In questo contesto, la Regione ha coinvolto i medici di medicina generale. Il loro contratto di lavoro prevede infatti che ogni (eventuale) contestazione, da parte delle Asl, debba avvenire solo dopo aver mostrato loro i dati. Ed ora i dati ci sono. Ma la Regione non intende adottare tattiche persecutorie, per quanto ci siano alcuni casi quantomeno curiosi (un pediatra del Foggiano ha una spesa media per assistito più alta del 50% rispetto alla media: l’analisi mostra che prescrive antibiotici a manetta). Ma la strategia anti-sprechi è più ampia. È in arrivo anche la delibera che crea una commissione unica regionale del farmaco, per rivedere i centri prescrittori (troppi: la Asl Bat ne ha tre in 10 km per il farmaco anti-epatite C) e creare un unico prontuario terapeutico regionale: una Asl ha inserito nel suo 15 diversi colluttori. A conferma, diciamo che lo Zimox (amoxocillina) prodotto dalla Pzifer, costa 4,90 euro, rispetto ai 10,20 dell’Augmentin. Ecco scoperchiato il tetto: la Glaxo probabilmente ha messo in campo una campagna a suon di dollari atta a schiacciare la concorrenza, corrompendo molti camici bianchi. Sarebbe il caso che la magistratura intervenisse.

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