Renzi: ecco perché ha perso sulle riforme, ma quel 40%…

Renzi ha perso sì il Referendum, e Palazzo Chigi, ma in chiave politica ha incassato solitario il 40% (come alle ultime Europee), contro il 60% ottenuto assieme da tutte le opposizioni. Chiaro che alle prossime elezioni partirà in pole position, con qualsiasi legge elettorale in essere. Un elemento questo di cui tutti gli avversari, se vorranno vincere, dovranno tener conto. La voglia di cambiare alcuni pezzi arrugginiti della Costituzione, e rendere la macchina statale più veloce, poteva essere anche una buona idea. Solo che le riforme dovevano esser concordate con la maggior parte delle forze politiche. Comunque, la riformulazione dell’attività del Senato (risparmi per 56 milioni tra stipendi ed indennità annui) avrebbe generato ulteriori confusioni. Meglio sarebbe stato abolirlo. Poi, l’abrogazione delle Province, la riduzione delle competenze  delle Regioni, oltre che la chiusura del Cnel. L’errore più grave, però è stato il varo dell’Italicum, in accoppiata con il quesito sul Senato monco. Così si è subito gridato al pericolo dell’uomo forte. Prima, però, ci sono stati tutti gli errori, e le “pinocchiate”, e non pochi. Proviamo ad elencarli:

1)80 euro a pioggia a fini propagandistici;

2)canone Rai nella bolletta elettrica ;

3) Inciucio politico per raggiungere una larga maggioranza ( Alfano, Verdini, Casini…) ;

4) troppi decreti in favore delle banche,  non essere intervenuto a salvare Mps a tempo debito, ed ancor peggio non aver messo mano al portafoglio, come Germania e Spagna trincerandosi dietro la grossa bugia che le banche italiane godessero di ottima salute, spalancando di fatto le porte alla troika.

5) non eletto dal popolo, ha galoppato solitario, dettando legge, e spaccando anche il Pd;

6) Il varo del jobs-act  e vaucher;

7) cambiare Equitalia con la consorella Agenzia delle Entrate;

8) controlli su depositi e prelievi da parte del Fisco, con limiti ai tetti ;

9) il Sud in stato di abbandono;

10)varo dell’Italicum senza ascoltare le opposizioni;

11) incaute promesse ai terremotati di ricostruzione integrale di paesi e borghi,

12) immigrazione fuori controllo;

13) non aver vietato le rimesse ai migranti, via maestra per limitare  gli sbarchi;

14) non aver mai ventilato la possibilità di uscita dall’Euro, se la UE non avesse messo mano al portafoglio per rilanciare lo sviluppo;

15) aver continuato ad elargire miliardi al Vaticano

16) rilancio dell’inattuabile progetto ponte sullo Stretto

Potremmo andare avanti su bugie e misfatti, ma per pietas ci fermiamo qui.

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